Parola di nonno, orecchio di bambino: il gioco dell’oca in caselle di vita

14.12.2012

Parola di nonno, orecchio di bambino: il gioco dell’oca in caselle di vita
Non sappiamo cosa abbiamo vissuto finché non lo raccontiamo (Marco Baliani, attore e regista teatrale)

L’Associazione Teatro dell’Orsa nel 2012 ha realizzato il progetto denominato “Parola di nonno, orecchio di bambino”.

L’esperienza è nata sulla necessità di riavvicinare la relazionale tra anziani e bambini, riannodando il legame tra generazioni.

È stata ideata e condotta dall’attrice Monica Morini e dalla scrittrice Annamaria Gozzi, entrambe della Compagnia Teatro dell’Orsa, con il sostegno della Fondazione Manodori, Fondazione Casainsieme e AUSER.

Cuore del progetto il raccontarsi, il ritrovarsi tra differenti età della vita, vecchi, adulti e bambini. Situazione da sempre condivisa nei borghi, nelle stalle, nei cortili, nelle piazze di paese. Il teatro è entrato in Casa Protetta per ricreare piazza, cortile, culla di parole e d’incontro. Attraverso laboratori di narrazione costruiti su parole e domande, è stato possibile condividere memorie e vissuti, un filo che da sempre unisce le persone ed alimenta il senso di comunità. Maestre, bambini, volontari, operatori, nonni, tutti si sono donati un frammento di storia, sollecitati dal pretesto di un gioco fatto di oggetti e parole.

Il raccontare ha restituito ruolo sociale agli anziani e ridato spazio al loro sapere. I bambini hanno scoperto di essere loro stessi portatori di memoria, ne hanno compreso il valore e il piacere della condivisione e dell’ascolto. Quasi un secolo di vita separava l’età dei partecipanti eppure c’era corrispondenza nei vissuti: il primo giorno di scuola, i giochi d’infanzia, il momento della sveglia al mattino. Un bambino riportava con nostalgia i tempi felici della scuola materna e una nonna gli rispondeva col ricordo di slitte sulla neve su cartelle di cuoio. E poi ancora zoccoli di legno e sandali luminosi, canti di lavoro e ritmi hip hop, tele di canapa e tute spaziali, Zorro, i partigiani, e Ash dei Pokemon, eroi di ieri e di oggi. Passato e futuro si sono guardati negli occhi. Il percorso si è srotolato sotto l’occhio di un regista Alessandro Scillitani, di un’attrice-narratrice Monica Morini e di un’autrice Annamaria Gozzi che hanno ascoltato e raccolto memorie producendo un video, un libro e un gioco, strumenti di memoria e narrazione che chiamano e riallacciano altrettanti vissuti e dove basta tirare un dado per riprendere il filo dei racconti.

Si dice che abbiamo una vita solo se possiamo raccontarla. La felicità ci sfiora le dita, ma non sappiamo riconoscerla, la vita fa le capriole e non la guardiamo, i bambini hanno guardato negli occhi i nonni e una di loro ha detto: “Oggi è un giorno felice”.

“Parola di Nonno, Orecchio di bambino” condotto con i bambini della scuola primaria di Bagnolo in Piano (RE), è la terza tappa di un percorso iniziato dal Teatro dell’Orsa nel 2007 con anziani e bambini del comune di Cavriago (RE) nel progetto “A seminar memorie” svolto nella fattoria didattica Scalabrini e segnalato da Rai 3 Regione, progetto proseguito nel 2010 a Bibbiano (RE) in “Storie di pane e d’acqua”.

Il Teatro dell’Orsa è una compagnia teatrale indipendente che realizza spettacoli per adulti e per l’infanzia. Dal 2003 è impegnata sui temi civili e della memoria con opere premiate a livello nazionale, come ad esempio Cuori di terra Memoria per i sette fratelli Cervi (Premio Ustica per il teatro di impegno civile e sociale), R60 ballata operaia Memoria e lavoro (Premio del pubblico Ermocolle), Nudi le ombre della violenza sulle donne (Premio 8 marzo), Il Vangelo visto da un cieco (Premio I Teatri del Sacro). Si occupa di formazione teatrale e della diffusione del pensiero etico e di cittadinanza nelle giovani generazioni attraverso laboratori di narrazione e memoria nelle scuole, nelle biblioteche e nei centri culturali.

Per approfondire, guarda il video del Teatro dell'Orsa 

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