Cittadini Sempre, un progetto della Regione Emilia-Romagna

14.12.2012

Cittadini Sempre, un progetto della Regione Emilia-Romagna

La Regione Emilia–Romagna sostiene le carceri regionali attraverso l’assegnazione di contributi ai Comuni sede di carcere per la Comunicazione-informazione attraverso gli sportelli informativi per detenuti; l’inserimento socio-lavorativo attraverso progetti di reinserimento sociale, comprendenti accoglienza e accompagnamento socio lavorativo di condannati in esecuzione penale; miglioramento delle condizioni di vita dei detenutiattraverso attività miranti al miglioramento della qualità della vita dei detenuti.

Oltre a questi interventi strutturati esiste un ampio numero di volontari attivi sul territorio: si tratta di un volontariato organizzato in associazioni o persone che agiscono individualmente sul territorio regionale.

Il volontariato in area penale rappresenta una grossa risorsa perché supporta tutte quelle azioni che per carenza di risorse e di personale non sarebbe possibile realizzare anche se, nel merito, sarebbe necessario rafforzare un sistema di rete per favorire lo scambio e la conoscenza di tutte quelle buone prassi che esistono  sul territorio.

Un esempio ci viene offerto dal progetto “Cittadini Sempre”, che vede la collaborazione della Provincia di Bologna quale ente gestore del progetto, i Centri servizi di volontariato presenti sul territorio e la partecipazione del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, in particolare gli Uffici di esecuzione penale esterna, che sta realizzando la mappatura delle associazioni che si occupano di volontariato in area penale in Emilia-Romagna.

Questo progetto renderà possibile lo sviluppo della rete del volontariato congiuntamente ad azioni di comunicazione dentro e fuori dal carcere. Cittadini sempre si è anche occupato del tema della correttezza dell’informazione e della rappresentazione mediatica, realizzando una ricognizione delle attività comunicative nelle carceri dell’ Emilia-Romagna, e un percorso formativo (gennaio-febbraio 2012) in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti rivolto a giornalisti e volontari sui temi della pena, delle misure alternative, della messa alla prova (quest’ultimo riferito in particolare al mondo penale minorile).

L’attenzione alla comunicazione rientra all’interno di una progettazione più ampia che vede il tema del volontariato e della giustizia centrale nello sviluppo delle attività fatte e da realizzare. Questo team è stato affrontato con una prima approfondita ricerca e monitoraggio delle realtà che operano in regione dalla quale emerge quanto il nostro territorio sia ricco di esperienze anche se ancora non collegate tra loro.  Il 17 gennaio sarà presentato il report e verrà condiviso con tutti gli attori che, sul nostro territorio, sono sensibili a questa tematica.  Sarà l’occasione di partecipare a tre focus group dedicati a tre aree tematiche: il rapporto con le istituzioni locali, la relazione d'aiuto e il supporto alle attività trattamentali.

L’invito è aperto a tutti!


Al di là della Programmazione annuale in area carcere e del progetto Cittadini Sempre ricordiamo che nel corso del 2011 è stato approvato il Protocollo di intesa sull’attività di teatro in carcere tra Regione, Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria e Associazione Coordinamento Teatro-Carcere Emilia-Romagna. Il documento prevede azioni mirate a sostenere iniziative culturali ritenute significative e innovative destinate a sviluppare espressioni artistiche che utilizzano il teatro quale strumento di conoscenza e crescita personale nella realtà del carcere. Negli anni 2011 e 2012, coerentemente agli obiettivi previsti dal Protocollo, è stato sostenuto il progetto “Stanze di Teatro Carcere” realizzato dall’Associazione Coordinamento Teatro-Carcere Emilia-Romagna.

Inoltre, è stato avviato il progetto finanziato da Cassa Ammende, AC.E.RO - Accoglienza e lavoro, che vede il coinvolgimento degli Assessorati regionali Servizio Politiche per l’accoglienza e l’inclusione sociale e Formazione professionale e lavoro, ed ha come capo fila il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria.

Il progetto vede coinvolto anche il Tribunale di Sorveglianza con il quale sarà firmato un protocollo di intesa nel quale l’Amministrazione Penitenziaria ed il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, si impegnino, ciascuno per le proprie competenze, affinché le Direzioni delle Casa Circondariali o di Reclusione individuino soggetti detenuti che rispondano alle caratteristiche individuate dal progetto AC.E.RO.

Scopo del progetto è quello di implementare competenze ed abilità per l’acquisizione e il consolidamento del livello di autonomia per le persone condannate ammesse a misure alternative alle detenzione al fine di ridurre o contenere il rischio della recidiva.

Il progetto ha valenza biennale e per la parte dell’accoglienza abitativa sono stati individuati tre comuni sede di carcere: Reggio-Emilia, Ferrara e Rimini in via sperimentale. Con la loro collaborazione sono state individuate tre strutture che rispondano alle caratteristiche del progetto nelle quali avviare la sperimentazione della misura alternativa alla detenzione.

Si tratta di un intervento innovativo e di sistema che prevede da una parte l’inserimento socio-lavorativo dei detenuti attraverso percorsi formativi e tirocini sul lavoro e dall’altra, l’accoglienza abitativa in strutture che offrono accompagnamento sociale

Teresa Marzocchi

Assessore Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore

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