ConCittadini fa tappa alla Casa circondariale della Dozza di Bologna

19.04.2013

ConCittadini fa tappa alla Casa circondariale della Dozza di Bologna

Lunedì 15 aprile, la Consigliera regionale Gabriella Meo, la Garante dei detenuti Desi Bruno, alcuni collaboratori dell’Assemblea legislativa, gli studenti di una classe dell’Istituto Keynes e la professoressa di diritto Grazia Zampiccinini hanno preso parte, presso la Casa circondariale della Dozza, a un incontro sulla funzione rieducativa del carcere. Un appuntamento insolito ma con un grande valore sociale: una piccola classe dell’Istituto Keynes di Castelmaggiore che, per il secondo anno consecutivo partecipa al percorso conCittadini, è entrata all’interno di un istituto detentivo.

 

Sono stati Giuseppe, Flavio, Ciro e Rashid, detenuti per vari reati presso il carcere di Bologna, ad illustrare cosa significhi per loro la partecipazione al percorso conCittadini e lo hanno fatto con un dialogo franco e attento alle sfumature, dando peso alle domande fatte ai diversi rappresentanti istituzionali presenti all’iniziativa e al più grande tema grande, sempre ricorrente nei pensieri dei detenuti, del ritorno alla vita. Proprio quel ritorno alla vita, dopo che si è scontata una pena, che rappresenta il loro speciale contributo a conCittadini e che i detenuti della Casa Circondariale hanno presentato in modo fermo ma discreto, con toni e accenti collaborativi e propositivi.

 

Una condizione, quella del ritorno alla vita, che Giuseppe, Flavio, Ciro e Rashid considerano come l’unica condizione possibile affinché un periodo di detenzione possa concludersi positivamente e nel rispetto della dignità che va riconosciuta a chi, in questo periodo di limitazione della libertà personale, ha fatto un percorso di assunzione di responsabilità, di acquisizione di consapevolezza rispetto a quanto avvenuto e di ricostruzione della parte migliore di sé. Un pomeriggio intenso, quello alla Dozza, fatto di domande, risposte, curiosità e racconti tra persone con storie e percorsi di vita diversi ma desiderosi di mettere in luce lo stretto legame esistente tra espiazione e funzione rieducativa della pena per una cittadinanza all’insegna della legalità e del rispetto dei diritti.

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