Terezín e Wannsee

Il progetto di un ghetto speciale
Terezín, 2006. Uno degli ingressi che porta alla Grande fortezza.All’inizio del 1942, quando ormai era stata presa da due o tre mesi la decisione di eliminare fisicamente tutti gli ebrei d’Europa, maturò l’idea di assegnare a Terezín un posto speciale: quello di ghetto modello, in cui internare tutti coloro che, per diverse regioni, non potevano essere immediatamente deportati ed eliminati senza clamore. Questo non vuol dire che Terezín fosse un rifugio sicuro. Infatti, per affrontare il problema del sovraffollamento cronico, periodicamente venivano organizzati dei trasporti verso Est. Il 9 gennaio 1942 partì da Theresienstadt un primo convoglio di mille ebrei, diretto a Riga; per intimidire la sgomenta popolazione del ghetto, il giorno 10 gennaio vennero pubblicamente impiccati dieci giovani.

La decisione di usare Terezín come soggiorno temporaneo per gruppi particolari venne resa nota da Heydrich agli altri funzionari del Reich alla conferenza di Wannsee (20 gennaio 1942), dopo che Eichmann aveva compiuto una dettagliata ispezione del ghetto. Nel verbale della seduta, Theresienstadt è definito ghetto per anziani ed è individuato come destinazione per gli ebrei tedeschi al di sopra dei 65 anni, i grandi invalidi di guerra e gli ebrei decorati in guerra (croce di ferro di I classe). <<Tale opportuna soluzione – si concludeva - consente di eliminare in un sol colpo i molti interventi in favore degli ebrei>>.

L’arrivo degli ebrei tedeschi

Il 28 febbraio 1942, Heydrich ordinò la cessazione delle attività per l’amministrazione municipale di Terezín, che dunque cessava di essere una città ordinaria, per diventare un’entità speciale, sotto il diretto controllo dell’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich. Tutti gli abitanti ariani (cechi o tedeschi) furono obbligati a lasciare le proprie case, insieme ai registri dello stato civile. <<Nel mese di maggio, – commenta con amara ironia B. Murmelstein – gli invasori ebrei possono completare l’occupazione della fortezza. Adesso perfino i marciapiedi diventano accessibili, perché non c’è più pericolo di incontrare un ariano>>.

Alla fine di maggio del 1942, si trovavano a Terezín 28 900 ebrei cechi; in giugno, cominciarono ad arrivare quelli del Reich: circa 40 000. Questi privilegiati erano stati clamorosamente truffati e ingannati dai nazisti, che avevano promesso loro una tranquilla residenza in ospizi dotati di assistenza infermieristica. Molti di loro furono addirittura indotti cedere tutte le loro proprietà in Germania e a stipulare dei finti contratti d’acquisto, nei quali venivano garantiti loro, <<vita natural durante, vitto e alloggio, lavaggio della biancheria, assistenza e cure mediche necessarie>>.

Insomma, come scrive lo storico Wolgang Benz, <<gli ebrei tedeschi che giungevano a Theresienstadt si erano comprati con i propri soldi il diritto a entrare in un campo di concentramento>>.

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