Il commento di Goebbels

Il 27 marzo 1942, mentre l’Aktion Reinhard stava mettendosi in moto, il ministro della Propaganda Joseph Goebbels stese nel suo diario una nota in cui citava Globocnik, la cui fama di zelante esecutore dello sterminio, evidentemente, era giunta fino a lui. Si noti l’eufemismo emigrare a est dal Governatorato Generale, che ormai significa eliminazione, e il riferimento fatto ancora una volta alla profezia di Hitler, del 30 gennaio 1939.

Ora gli ebrei sono costretti a emigrare a est dal Governatorato Generale, a partire da Lublino. Un metodo piuttosto barbaro, da non descrivere nei dettagli, è qui utilizzato, e non molti ebrei rimangono dopo il suo impiego… A capo dell’operazione è l’ex Gauleiter [= governatore di un distretto – n.d.r.] di Vienna [Globocnik], che la sta gestendo con notevole cautela e con metodi che non destano particolare attenzione.

Si sta infliggendo agli ebrei una punizione certo barbara, ma che hanno pienamente meritato. Quello che il Führer aveva preannunciato nel caso in cui gli israeliti avessero scatenato un’altra guerra mondiale ha cominciato a tradursi in realtà nel modo più terribile. In simili questioni non si può lasciar spazio ai sentimenti. Se non ci difendessimo, gli ebrei ci sterminerebbero. E’ una lotta per la vita o la morte tra la razza ariana e il bacillo ebraico.

Nessun altro governo e nessun altro regime potrebbe raccogliere le forze necessarie alla soluzione generale del problema. Qui, di nuovo, il Führer è l’instancabile promotore e difensore di una soluzione radicale, che la situazione richiede e per questo appare inevitabile. Grazie a Dio la guerra ci offre alcune opportunità che non avremmo in tempo di pace. Dobbiamo approfittarne.

I ghetti svuotati delle città del Governatorato Generale si potranno riempire degli ebrei espulsi dal Reich, e dopo qualche tempo il procedimento potrà essere ripetuto.

(M. Burleigh, Il Terzo Reich, Milano, Rizzoli, 2003, p. 709. Traduzione di C. Capararo, S. Galli, M. Mendolicchio)

Azioni sul documento