L'Aktion Reinhard

I centri di sterminio nel Governatorato generale
I campi di sterminio in Polonia.Nel periodo compreso tra il gennaio e il luglio 1942, Odilo Globocnik  creò e rese operativi in Polonia orientale tre centri di sterminio: Belzec, Sobibor e Treblinka. I tre centri facevano parte di un unico vasto progetto che, in onore di Heydrich, dopo la sua morte (4 giugno 1942) venne denominato Aktion Reinhard.

Pur avendo una finalità simile rispetto a Chelmno/Kulmhof, i tre luoghi si distinguevano nettamente dal primo centro sperimentale (attivo fin dal dicembre 1941). Infatti, mentre Chelmo era nel Warthegau, cioè nei territori polacchi annessi al Reich, Belzec, Sobibor e Treblinka furono costruiti nel Governatorato generale. Inoltre, mentre Kulmhof impiegava i veicoli speciali, e quindi era una specie di punto di arrivo e di smistamento, per condannati che poi erano uccisi da strutture mobili, che portavano i cadaveri in un bosco distante alcuni chilometri dal castello, i nuovi centri si dotarono di camere a gas fisse e di fosse comuni adiacenti al luogo stesso dell’esecuzione.

Ancor più importante, però, è distinguere rigorosamente Belzec, Sobibor e Treblinka dai campi di concentramento. Il fine dei Konzetrationslager, che nacquero e si svilupparono nel corso degli anni Trenta, era di internare soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza dello Stato (si pensi, in primo luogo, ai comunisti) o di redimere tramite il lavoro individui che tenevano una condotta giudicata anormale dai nazisti (si pensi ai testimoni di Geova e agli asociali).

Bilancio delle vittime

Al contrario di Dachau, Buchenwald o Mauthausen, i nuovi di centri sterminio - Belzec, Sobibor e Treblinka - non erano campi di detenzione o di lavoro forzato; erano puri e semplici di luoghi di esecuzione, ora messa in opera mediante il gas, in quanto le fucilazioni collettive erano risultate troppo dure da sopportare, per gli stessi carnefici. In linea di massima, dobbiamo figurarceli come siti relativamente piccoli, estesi su spazi molto inferiori, rispetto a quelli dei lager di media entità.

Il numero delle vittime, invece, è infinitamente più alto, come emerge dalla seguente tabella comparativa (J. Kotek – P. Rigoulot, Il secolo dei campi. Detenzione, concentramento e sterminio 1900-2000, Milano, Mondadori, 2001, pp. 55-58. Traduzione di A. Bernabbi):

LuoghiDeportatiDeceduti

%

Dachau

200 000

76 000

38

Buchenwald

239 000

60 000

25

Mauthausen

230 000

100 000

43,5

Chelmno

150 000

149 985

99,99

Belzec

550 000

549 945

99,99

Sobibor

200 000

199 900

99,95

Treblinka

750 000

749 625

99,95

Su tali dati, gli studiosi non sono affatto concordi. Numerosi storici, ad esempio, elevano fino a 900 000 i morti di Treblinka. In questa sede, a noi interessano solo gli ordini di grandezza, capaci di mettere in chiaro che i campi di concentramento e i centri di sterminio furono realtà completamente diverse, che non vanno in alcun modo confuse.

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