Approfondimenti

I dubbi iniziali
La scena seguente (il passo è tratto dalla versione francese del Rapporto Gerstein) si svolge a Lublino, dove Kurt Gerstein era stato inviato per procedere alla disinfezione dei vestiti delle vittime, insieme ad un altro tecnico che lavorava per le SS, il prof. Pfannenstiel, docente di igiene dell’università di Margburg-Lahn. Inizialmente, l’ipotesi di distruggere le prove nacque da un dubbio rispetto alle generazioni future: avrebbero compreso quanto era stato fatto? Per riprendere le parole di Himmler, <<forse, un domani molto lontano, si potrà vedere se sarà il caso di dire qualcosa di più al popolo tedesco>>.
Gli esperimenti di Blobel a Kulmhof
Nell’estate 1942, ad Auschwitz funzionavano due rudimentali camere a gas, ricavate in due case coloniche situate nei pressi del campo denominato Auschwitz II-Birkenau. I cadaveri erano gettati in fosse comuni, ma tale procedura provocava diversi problemi. Paul Blobel convocò dunque il comandante di Auschwitz Rudolf Höss a Chelmno/Kulmhof, dove egli stava sperimentando nuove tecniche per bruciare le salme nel modo più veloce ed economico. Il memoriale da cui è tratto il passo seguente fu scritto da Höss, nel carcere di Cracovia, nel novembre 1946.
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Polonia, 1942. La scavatrice usata nelle fosse comuni di Treblinka. Fotografia tratta dall’album personale di Kurt Franz

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