“Bei tempi”
Fotografare i crimini

L’ordine emanato dal colonnello della Ordnungpolizei Max Montua l’11 luglio 1941 a Bialystok faceva esplicito divieto di fare fotografie e di assistere alle esecuzioni di massa; un divieto simile fu emanato a più riprese nell’estate del 1941 anche da alti ufficiali della Wehrmacht, come – sul fronte Sud – il generale Wöhler e il feldmaresciallo Karl von Rundstedt. Eppure, le esecuzioni di massa compiute dagli Einsatzgruppen erano talmente frequenti e clamorose, che fu semplicemente impossibile applicare quella normativa.
Quando si rese conto che le fotografie relative ai massacri sul fronte orientale erano, probabilmente, moltissime, Heydrich ordinò esplicitamente (16 aprile 1942) che la Ordnungpolizei sequestrasse tutte quelle che riusciva a trovare. Eventuali fotografie ufficiali, autorizzate e scattate per ordini superiori, dovevano essere catalogate subito come segreti del Reich e inviate a Berlino prima di essere sviluppate.
L’album di Kurt Franz
Uno dei motivi che spinsero Heydrich a creare i centri di sterminio fu quello di far cessare le esecuzioni pubbliche nelle città e a ridosso del fronte: massacri che furono accolti con incondizionato favore da molti militari fanaticamente nazisti, ma vennero guardati (e, forse, fotografati) con perplessità e timore per le eventuali conseguenze future, da numerosi altri soldati tedeschi.
Kurt Franz prestò servizio prima a Belzec e a Treblinka come subordinato; poi, dopo il trasferimento di Stangl a Trieste (metà di ottobre del 1943), fu l’ultimo comandante di Treblinka. A dispetto del severo divieto emanato dai suoi superiori, Franz realizzò un vero reportage. Le fotografie rappresentano Franz stesso in uniforme, Franz insieme a Stangl (in uniforme bianca, da cavallerizzo), la stazione di Treblinka e la grande scavatrice che dapprima servì per rendere più profonde le fosse comuni, e poi per esumare i cadaveri destinati ad essere bruciati.
L’aspetto più inquietante dell’album è tuttavia il commento Schöne Zeiten (= Bei tempi) che Franz aggiunse di suo pugno nella prima pagina. Nei ricordi dei pochi sopravvissuti di Belzec (3 soltanto) Treblinka (circa 60), Franz appare sempre come un personaggio brutale, ottuso e spietato. Avere un posto di responsabilità nel centro di sterminio dev’essere stato molto gratificante, per un soggetto come lui; per non parlare dell’opportunità di arricchirsi, in quanto il divieto di appropriarsi di denaro e gioielli era rispettato ancor meno di quello relativo alle fotografie.