Una lettera dall'Est

Nel 1941, il ministero della propaganda Joseph Goebbels curò la pubblicazione di una raccolta di lettere di soldati impegnati sul fronte russo. Il passo che riportiamo – attribuito al caporalmaggiore Heinrich Sachs, del servizio trasmissioni – è interessante perché riporta testualmente le parole pronunciate da Hitler il 30 gennaio 1939. Che si tratti di un testo autentico, o di una montatura della propaganda, in ogni caso il risultato non cambia: la profezia del Führer era nota, circolava, e poteva essere assunta da chiunque come criterio d’azione.

Caro camerata Friedrich,

attraverso la radio, i cinegiornali o i giornali ti farai solo un’idea, in parole, immagini e vivaci descrizioni, di quanto si sta svolgendo nell’Est. Ma tutti quei commenti  benintenzionati a un avvenimento di portata senza precedenti sbiadiscono di fronte alla brutale realtà…

Un capitolo a sé è costituito dal fatto che la questione ebraica viene risolta con grandissima efficienza e completezza, e fra gli applausi entusiastici della popolazione locale. Come disse il Führer in un suo discorso di poco prima della guerra: <<Se l’ebraismo dovesse riuscire a trascinare le nazioni europee in un conflitto mondiale insensato, questo significherebbe la fine della razza ebraica in Europa!>>.

L’ebreo avrebbe dovuto sapere che il Führer è abituato a parlare sul serio, e ora deve sopportarne le conseguenze. Queste sono spietatamente dure, ma necessarie, se vogliamo che alla fine la tranquillità e la pace regnino fra le nazioni.

(M. Weinreich, I professori di Hitler. Il ruolo dell’Università nei crimini contro gli ebrei, Milano, Il Saggiatore, 2003, p. 164. Traduzione di C. Salmaggi)

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