Il rapporto Magill

Lo Sturmbannführer Franz Magill comandava il secondo reggimento della brigata di cavalleria SS incaricata materialmente di pacificare la regione delle paludi del Pripjat. Il 12 agosto 1941, stese un dettagliato rapporto sulle operazioni di rastrellamento degli acquitrini.


[La popolazione delle paludi era formata] anzitutto da ucraini, poi da bielorussi, quindi da polacchi e russi (di questi ultimi pochissimi). Gli ebrei si trovavano soprattutto nei villaggi più grandi, in cui costituiscono una percentuale piuttosto alta della popolazione, in alcuni casi fra il 50 e l’80 per cento, in altri di appena il 25 per cento. [...] In queste occasioni si controllavano i numeri e la composizione della popolazione – quanti ucraini, bielorussi, eccetera – e se in quella località c’erano ancora comunisti, spie dell’Armata Rossa o altri attivisti bolscevichi. Nella maggior parte dei casi i residenti locali hanno riferito anche di aver visto bande o individui sospetti. Quando costoro erano ancora nei dintorni, venivano arrestati e, dopo breve interrogatorio, rilasciati o fucilati. [...] I saccheggiatori ebrei sono stati fucilati. E’ stato concesso di rimanere soltanto a pochi lavoratori specializzati, impiegati nelle officine per le riparazioni della Wehrmacht. [...]

Spingere le donne e i bambini nelle paludi non ha avuto il successo sperato, perché l’acqua non è abbastanza alta. Nella maggior parte dei casi dopo circa un metro [le vittime] incontravano il duro (probabilmente sabbia), sicché non potevano essere completamente sommerse. [...]

Il clero ucraino è stato molto collaborativo e si è reso disponibile per tutte le Aktionen. E’ da notare che in genere il resto della popolazione era in buoni rapporti col settore ebraico. Questo non ha impedito che collaborasse fattivamente al rastrellamento degli ebrei. Le milizie reclutate sul posto, formate in parte dalla polizia polacca e in parte da ex soldati polacchi, hanno fatto buona impressione. Hanno operato con energia e partecipato alla lotta contro i saccheggiatori.

(R. Rhodes, Gli specialisti della morte. I gruppi scelti delle SS e le origini dello sterminio di massa, Milano, Mondadori, 2005, pp. 123-124. Traduzione di C. Lazzari) 

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