Walther Rathenau

Un manager per guidare l’economia di guerra
Georg Grosz, I comunisti cadono e la valuta estera sale (1919)La borghesia tedesca non era composta solo da individui cinici e immorali, come quelli impietosamente descritti da Georg Grosz (e, più tardi, da Bertolt Brecht). La figura più complessa è quella di Walther Rathenau, che a partire dal 1903 affiancò il padre Emil nella direzione dell'AEG, che a quell'epoca era il complesso industriale più potente, a livello mondiale, nel campo della produzione dell'energia elettrica.

Allo scoppio della guerra, nel 1914, Rathenau fu uno dei primi a percepire la natura radicalmente nuova del conflitto. In virtù delle sue ottime relazioni personali con il Kaiser, Rathenau prese in mano l'intera economia nazionale, dapprima per gestire il reperimento di alcune sostanze chimiche (come il nitrato di potassio) fondamentali per la produzione di esplosivi ed altri armamenti, e poi - allorché il blocco navale inglese si fece sentire in tutto il suo peso - per distribuire nel modo più razionale le scarse materie prime disponibili.

L'importanza storica dell'esperimento condotto da Rathenau negli anni seguenti il 1914 è, a dir poco, fondamentale; il manager dell’AEG, infatti, pur non intaccando in alcun modo la proprietà privata dei mezzi di produzione, introdusse una rigorosa pianificazione in tutti gli ambiti e i settori vitali dell'economia nazionale, decretando la fine del modello liberista, cioè ponendo lo Stato ad arbitro supremo della dinamica economica (non più regolata dal mercato e dalle sue leggi della domanda e dell'offerta).

L’assassinio di Rathenau

Dopo la sconfitta della Germania, Rathenau svolse diversi incarichi di governo, e nel gennaio 1922 divenne  ministro degli esteri. Nel febbraio del medesimo anno, Rathenau stipulò con l’URSS il trattato di Rapallo: in cambio del rifiuto germanico a far parte di un’eventuale grande coalizione antisovietica, il paese comunista era disposto a collaborare militarmente con la repubblica tedesca. Questa politica (finalizzata a far uscire il Germania dall’isolamento internazionale in cui si trovava, a seguito della disfatta) venne ferocemente criticata dall’estrema destra tedesca, che dimenticò il ruolo decisivo svolto da Rathenau durante la guerra e invece iniziò a denunciare l’origine ebraica dell’imprenditore ministro.

Il 24 giugno 1922, Rathenau fu assassinato da alcuni nazionalisti vicini all’ambiente dei Corpi Franchi. Il giorno scelto per l’attentato non era stato scelto a caso; si trattava del solstizio d’estate, festa del sole, simbolo della luminosa razza ariana.

L’assassinio di Rathenau sta a indicare che, nel mondo dell’estrema destra, antisemitismo, razzismo, anticomunismo e volontà di rivincita nazionale stavano mescolandosi in una pericolosa miscela, che di lì a poco sarebbe stata rielaborata ed esposta da Adolf Hitler nella sua forma più coerente e micidiale.

Approfondimenti

Azioni sul documento