L'uomo nuovo fascista
Satira di regime
In questo materiale satirico, gli africani sono privati di qualsiasi umanità. Le donne sono merce, oggetti da comprare e persino spedire come pacchi postali, mentre gli uomini sono guardati come animali. Il caso limite si avrà nell’equiparazione tra abissini ed insetti, quasi a giustificare che il gas sia l’arma più efficace (e opportuna) nei loro confronti.
In una vignetta disegnata da E. Ligrano, il negus è disprezzato secondo modalità che richiamano alla memoria lo squadrismo e il frequente ricorso che esso faceva all’olio di ricino come strumento per neutralizzare e umiliare gli avversari politici. In verità, al sovrano etiopico è somministrata della benzina: un trattamento che lascia trapelare la disponibilità all’eliminazione radicale di tutti coloro che si oppongono al nuovo dominio italiano e fascista. Il tutto accompagnato da un’esclamazione beffarda, non priva di precoci risvolti antisemiti (Bevi figlio di... Giuda).
Il regime educatore
Mussolini era fermamente convinto che non si poteva conquistare e conservare un impero, se la nazione impegnata in quell'impresa non aveva una fortissima consapevolezza della propria perfezione e della propria grandezza.
Occorreva ri-educare da zero gli italiani e costruire l' uomo nuovo fascista, cioè costruire una sorta di nuova stirpe di conquistatori e di padroni, capaci di imporsi agli altri popoli proprio perché sicuri della loro superiorità. In questo impegnativo e grandioso processo finalizzato a rimodellare il carattere nazionale degli italiani, occorreva spazzare via qualsiasi sentimentalismo, per trasformare gli italiani stessi in veri fascisti.
L’italiano tradizionale doveva sostituire l’affetto per la mamma e la famiglia, con la dedizione appassionata al Duce e alla Patria; il mandolino (una vera ossessione di Mussolini, che nel 1935 vietò ai giornali di pubblicare fotografie di soldati italiani al fronte, mentre erano impegnati a suonare chitarre o mandolini), col moschetto; gli ideali cristiani di bontà e di amore per il prossimo, con la durezza e, là dove necessaria, la spietatezza.
Nel medesimo tempo, il regime disapprovò con energia sempre maggiore i risvolti erotici e le allusioni sessuali presenti nella propaganda razzista. Conquistatore e suddito dovevano restare separati, senza mescolanze e fraternizzazioni di alcun genere.