Circolare del ministro dell'educazione

In occasione dell’uscita del primo numero de La Difesa della razza, il 6 agosto 1938, il ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai emanò una circolare in cui imponeva a tutte le biblioteche scolastiche ed universitarie di abbonarsi alla nuova rivista. In tal modo, per alcuni anni, La Difesa della razza fu distribuita in 140-150 000 copie ogni mese.

Con l’uscita del primo numero della rivista La difesa della razza, diretta da Telesio Interlandi, e redatta da scrittori e professori delle nostre Università, il movimento razzista italiano, iniziatosi il 14 luglio quando fu resa nota la dichiarazione dei docenti fascisti, entra nella fase concreta dell’azione.

Il problema razziale, Voi lo sapete, è stato sempre presente allo spirito vigile del DUCE, che incessantemente ha mirato a mantenere ben chiare e distinte le prerogative di razza del nostro popolo – i suoi titoli di nobiltà – e a potenziarne i valori fisici e morali.

Era naturale e logico, era necessario che, dopo aver considerato l’aspetto quantitativo del problema e tracciato il piano della battaglia demografica, la politica del DUCE passasse ad impostare e a definire l’aspetto qualitativo dello stesso problema, ora che con la creazione dell’Impero la razza italiana è venuta in contatto con altre razze e deve perciò essere tutelata da igni pericolosa contaminazione di sangue.

La scuola superiore fascista, da cui promana la determinazione scientifica dell’unità razziale, è chiamata dal DUCE a divenire la depositaria di questo canone fondamentale e la tutrice del patrimonio intellettuale e morale che il popolo ripete da Roma.

A sua volta, la gioventù studiosa, affidata alle Vostre cure, inquadrata nei Guf [Gruppi universitari fascisti – n.d.r.] e temprata nelle competizioni littoriali che tendono a renderne saldo lo spirito e il corpo, rappresenterà l’elemento più idoneo a comprendere l’alto valore etico e biologico di questa decisa presa di posizione del Fascismo.

E’, pertanto, mio intendimento che il periodico La difesa della razza, l’organo di maggiore importanza del movimento, sia oggetto, da parte dei docenti e dei discenti, del più vivo interesse. Ogni biblioteca universitaria dovrà esserne provvista e i docenti dovranno leggerlo, consultarlo, commentarlo per assimilarne lo spirito che lo informa, per farsene i propagatori e i divulgatori.

Anche in questo campo gli Atenei, ne sono certo, saranno in linea e concorreranno al raggiungimento di quelle mete che il Regime si prefigge di conseguire a salvaguardia del genio della razza.

Gradirò assicurazione e notizia dei provvedimenti adottati.

(V. Pisanty, La difesa della razza. Antologia 1938-1943, Milano, Bompiani, 2006, pp. 26-27)

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