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La condizione dei kulak deportati
Nel 1930, moltissimi contadini deportati come kulak inviarono al governo, al partito o ad altri enti lettere di protesta, in cui denunciavano le terribili condizioni in cui erano costretti a vivere insieme alle loro famiglie. Per ovviare a questa situazione (che spingeva alla fuga migliaia di deportati e non permetteva uno sfruttamento razionale del lavoro dei deportati) nel 1931 l’intero complesso delle colonie di confinati speciali fu affidato al controllo della OGPU. La lettera seguente è datata 25 aprile 1930 e fu inviata dalla regione degli Urali alla Croce rossa politica, un’organizzazione che forniva assistenza materiale e giuridica ai detenuti politici. L’autore è ignoto.
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Russia, luglio 1932. Il gruppo di comando della costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico. L’ultimo a destra è Naftalij A. Frenkel’

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