Dirigenti e comandanti

Il reclutamento del personale
IMG_022.jpgLe condizioni di vita dei kulak deportati in regioni periferiche e inospitali erano quasi sempre drammatiche. Tra morti e fughe di massa, il rischio era di perdere un numero elevatissimo di lavoratori, che il regime avrebbe potuto utilizzare per i propri scopi economici. Pertanto, il 15 maggio 1931, anche tutti gli insediamenti dei confinati speciali vennero amministrati dalla OGPU. Chiamata a svolgere questo ennesimo compito, la polizia politica, dovette però affrontare il serio problema del personale di sorveglianza, e ancor più quello degli ufficiali a cui affidare compiti di responsabilità.

Con l’ordinanza n. 131 del 25 aprile 1930, fu aperta una grande campagna di reclutamento, finalizzata ad ottenere volontari disposti ad assumersi il ruolo di comandanti di campi, compresi quelli situati nelle regioni più periferiche. Per coloro che avessero accettato un incarico di tre anni, si stabiliva che lo stipendio sarebbe notevolmente aumentato (fino al 50% in più). Inoltre, erano previsti un premio aggiuntivo alla scadenza del servizio triennale e la possibilità comunque di godere di due mesi di ferie all’anno e ampie facilitazioni negli spostamenti sia per gli ufficiali che per le loro famiglie. Poiché i volontari, comunque, furono pochi, le autorità furono costrette a ricorrere in modo massiccio agli impiegati e ai funzionari della OGPU che avessero subito qualche sanzione disciplinare o addirittura condannati per reati di vario tipo.

In certi casi, si ricorse persino a soggetti detenuti, cui fu offerta la possibilità di fare carriera. Il caso più clamoroso fu quello di Naftalij Aronovic Frenkel’, che era nato nel 1883 a Haifa (al tempo in cui la Palestina era ancora una provincia dell’impero ottomano).

 

Naftalij A. Frenkel'

Trasferitosi in URSS, nel 1923 Frenkel’ venne arrestato per <<aver oltrepassato illegalmente le frontiere>> (cioè per contrabbando) e condannato a dieci anni di lavori forzati, da scontare alle isole Solovki. Qui tuttavia, nel giro di breve tempo, entrò a far parte del sistema di amministrazione del campo, introducendo una serie di importanti innovazioni nel modo di organizzare il lavoro dei detenuti. Nel 1927 venne rilasciato e prese a dirigere l’intero Dipartimento economico commerciale dello SLON (cioè del sistema denominato Lager a regime speciale delle Solovki).

Fin dall’inizio, le autorità sovietiche avevano invitato i comandanti a far sì che la maggior parte delle spese del funzionamento dei campi fossero coperte dal lavoro dei detenuti stessi. In genere, questi auspici erano caduti nel vuoto e i lager erano ampiamente in perdita. Frenkel’ fu tra i primi a sfruttare il lavoro dei prigionieri in modo metodico e spietato, dando impulso soprattutto all’attività del taglio del legname. Probabilmente, gli enormi profitti che il lavoro schiavo delle Solovki avevano procurato per la prima volta nella storia dei lager furono un potentissimo incentivo al progetto di utilizzare in modo massiccio, e su scala nazionale (comprese le regioni più sperdute, in cui nessun lavoratore libero si sarebbe mai trasferito volontariamente), il lavoro dei detenuti per lo sviluppo economico dell’URSS.

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