Definizione di Asociale

Il 14 dicembre 1937, il Ministero dell'Interno prussiano emanò un decreto sulla prevenzione del crimine, che precisava con esattezza chi dovesse essere considerato asociale e concedeva alla polizia ampi poteri discrezionali sulla carcerazione e la custodia protettiva degli asociali stessi.

Si considera asociale chiunque, con un comportamento contrario alla comunità, anche se non criminoso, mostri di non volersi sottomettere alla comunità. Pertanto, a titolo d'esempio, sono asociali:

  1. persone che, medianti lievi ma ripetute infrazioni di legge, mostrano di non voler accettare l'ordine dello stato nazionalsocialista (ad esempio, mendicanti, girovaghi (zingari), prostitute, alcoolizzati, persone affette da malattie contagiose, soprattutto di natura venerea, che si sottraggono alle misure dell'autorità sanitaria;

  2. persone che, indipendentemente da eventuali condanne precedenti, si sottraggono al dovere del lavoro e addossano il loro mantenimento alla comunità (ad esempio, persone che scansano o rifiutano il lavoro, alcolizzati).

Nel ricorso alla carcerazione preventiva vanno presi in considerazione in primo luogo gli asociali senza fissa dimora. Nell’esaminare se una persona sia da definire come asociale, non devono in alcun caso intervenire punti di vista politici.

(D.Peukert, Storia sociale del Terzo Reich , Firenze, Sansoni, 1989, p. 219. Traduzione di F. Bassani)

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