Maggio 1938: Milena Jesenka denuncia l'antisemitismo nei sudeti

Milena Jesenka è nota al grande pubblico, soprattutto, per le lettere che le scrisse Franz Kafka, tra il 1920 e il 1923. Nel 1938, Milena era una brillante giornalista di Praga. Incaricata per il suo giornale di descrivere la realtà politica e sociale dei Sudeti, descrisse con impietosa precisione il dilagare del nazionalsocialismo tra i circa tre milioni di tedeschi che vivevano entro i confini della Cecoslovacchia.

 

In un piccolo borgo di campagna sul confine tra la Boemia e la Germania, ho capito che cos'è l'assassinio morale. É l'assassinio mediante calunnia, pettegolezzi, menzogne, maldicenze, affermazioni inventate. Qui vive un giovane medico ebreo. Si è sparsa la voce che egli nasconda un “deposito di armi per i comunisti”. Già il semplice fatto che viva in un appartamento in affitto di tre stanze testimonia la scarsa attendibilità di questa campagna diffamatoria. Benché palesemente assurda, la voce del deposito di armi si è propagata con la velocità di una miccia accesa. E da allora nessuno lo saluta più. Quando entra nella locanda tutti ammutoliscono di colpo, e nei negozi lo servono controvoglia e mugugnando, certamente sarebbero più contenti se non si presentasse più. La calunnia è oggigiorno un'arma completamente nuova che ferisce più a fondo dell'acciaio. Quando un uomo è assassinato, lo portano al cimitero dove almeno trova la pace. La persona calunniata, invece, deve continuare a vivere e non ci riesce...

La rivista di Henlein [il capo del Partito tedesco dei Sudeti, sostenuto da Hitler - n.d.r.DerKamerad ha una rubrica fissa in cui si trovano frasi di questo tipo: “Informiamo che la figlia del sindaco X si è fidanzata con un ebreo”. Oppure: “L'impiegato della ditta Y  ha fatto acquisti dal negoziante ebreo Z”. Sono annunci brevissimi e privi di commento. Ma quel che dicono è più che sufficiente. Nella suddetta rubrica i nomi sono comunque riportati per intero. Si tratta di informazioni diffamatorie che danno il via al boicottaggio, che segue infatti in modo globale, veloce, sistematico. Alcuni boicottano per convinzione politica, altri per paura di subire la stessa sorte.

(M. Buber-Neumann, Milena, l'amica di Kafka, Milano, Adelphi, 1999, pp. 162-163. Traduzione di C. Zaccaroni)

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