Cattura dei lavoratori all'Est

In un primo tempo, i tedeschi cercarono di convincere gli abitanti dell’Ucraina e di altre zone occupate dell’URSS a partire volontariamente per la Germania. Data la scarsa risposta dei civili, nel corso del 1942, i sistemi si fecero sempre più brutali. La testimonianza seguente è stata resa da una giovane donna ucraina.

Cominciò tutto con l’arrivo di un tedesco di nome Graf Spreti nel febbraio 1942, per il reperimento di manodopera. Le forze di occupazione organizzarono una grande riunione in un cinema. Si raccolse anche una folla di gente, per capire che cosa stesse succedendo.

Spreti disse: "Vorrei che voi, cittadini di Uman, vi recaste volontariamente in Germania ad assistere le forze armate tedesche". Ci promise il paradiso. Ma sapevamo già che farcene di simili promesse e domandammo: "Che cosa succede se rispondiamo no?". Graf Spreti rispose: "In tal caso, vi chiediamo cortesemente di andare lo stesso". Questo il 10 febbraio.

Due giorni dopo passarono di casa in casa, portando via tutti i giovani. Prima ci condussero in un grande edificio scolastico, poi, alle cinque di mattina, alla stazione. Lì ci pigiarono in vagoni ferroviari che furono poi sprangati. Il viaggio fu un incubo di diverse settimane.

(M. Burleigh, Il Terzo Reich, Milano, Rizzoli, 2003, p. 613. Traduzione di C. Capararo, S. Galli, M. Mendolicchio)

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