La guerriglia partigiana nella regione di Tambov
Dopo che nell’estate 1919 i distretti della provincia di Tambov furono visitati dai reparti punitivi, i verdi [= i ribelli contadini, che lottavano contro i rossi, ma erano comunque ben distinti dai controrivoluzionari bianchi – n.d.r.] costituiti da disertori dell’esercito smisero di nascondersi nei loro villaggi, come facevano prima, e cominciarono a scambiarsi la residenza e il lavoro con parenti e amici di altri circondari, andando a lavorare per conto di quelli nelle nuove sedi (mentre i parenti e gli amici, a loro volta, venivano a lavorare nei loro villaggi).
I verdi che non erano disertori, ma contadini i quali avevano subito gravi offese dai bolscevichi o si mostravano scontenti del regime sovietico, continuavano ad abitare nei loro villaggi, e solo prima di compiere atti terroristici contro i bolscevichi si riunivano in posti convenuti. A tali azioni partecipavano sempre contadini di altri circondari rurali, i quali erano sconosciuti nei luoghi dove regolavano i conti con i bolscevichi; subito dopo la vendetta, essi se ne tornavano a casa alle loro consuete occupazioni.
E.Cinnella, La tragedia della rivoluzione russa (1917-1921), Milano, RCS [su licenza della Luni Editrice, Milano-Trento], 2004, p. 614