Il decreto sulla stampa

Il decreto sulla stampa venne emanato il 16 novembre 1917. In virtù del principio della dittatura del proletariato, si ponevano serie limitazioni a tutta la stampa ritenuta borghese o controrivoluzionaria. L’uso dei campi di concentramento da parte dell’esercito e del governo, pertanto, non poté più essere criticato dalla stampa, a differenza di quanto era accaduto in Inghilterra nel 1901.

Nell'ora seria e decisiva della Rivoluzione e nei giorni che la seguirono immediatamente, il Comitato Rivoluzionario è stato costretto ad adottare severe misure verso la stampa controrivoluzionaria di tutte le tendenze. Immediatamente da tutte le parti si è gridato che la nuova autorità socialista violava i principi essenziali del proprio programma con questo attentato conto la libertà di stampa.

Il Governo degli Operai e dei Contadini richiamò però l'attenzione della popolazione sul fatto che nel nostro paese, dietro questo scudo liberale, si nasconde l'opportunità per la classe ricca di fare la parte del leone nella stampa, e con questo mezzo intossicare la mentalità popolare e portare il turbamento nella coscienza delle masse.

Tutti sanno che la stampa borghese è una delle armi più potenti della borghesia. Specialmente in questi critici momenti, in cui l'autorità degli operai e dei contadini è in periodo di consolidamento, è impossibile lasciare tale arma nelle mani dell'avversario e in un tempo in cui non è meno pericolosa delle bombe e delle mitragliatrici.

Perciò sono state adottate temporanee e straordinarie misure con lo scopo di arrestare l'ondata di immondizie e calunnie nelle quali la stampa gialla e verde [= controrivoluzionaria - n.d.r.] sarebbe felice di trascinare la giovane vittoria del popolo. Appena l'ordine nuovo sarà consolidato, tutte le misure amministrative contro la stampa saranno soppresse; sarà data piena libertà entro i limiti della responsabilità di fronte alla legge, in armonia con i più ampi e progrediti regolamenti...

Senza perdere di vista che ogni restrizione alla libertà di stampa, perfino in questi momenti critici, è ammissibile soltanto entro i limiti della necessità, il Consiglio dei Commissari del Popolo decreta quanto segue:

 

  1. Saranno sottoposte al sequestro le seguenti categorie di giornali: a. quelli che incitano all'aperta resistenza o alla disobbedienza al Governo degli Operai e dei Contadini; b. quelli che portano la confusione travisando chiaramente e deliberatamente le notizie; c. quelli che incitano ad azioni di carattere criminale punibili per legge.
  2. La temporanea o permanente soppressione di alcuni organi della stampa sarà effettuata solo in virtù di una decisione del Consiglio dei Commissari del Popolo.
  3. Il presente decreto è di natura temporanea e sarà revocato da uno speciale ukaz [= decreto - n.d.r.] quando le condizioni normali della vita pubblica saranno ristabilite.

 

Il Presidente del Consiglio dei Commissari del Polpolo

VLADIMIR ULIANOV (LENIN)

 

J. REED, Dieci giorni che fecero tremare il mondo, Milano, Mondadori, 1982, p. 317

 

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