Lo sbarco sulla Judenrampe

Shlomo Venezia viveva a Salonicco, ma era cittadino italiano. Pertanto, fu catturato solo dopo la disfatta dell’Italia, precisamente il 15 marzo 1944. Deportato ad Auschwitz, sbarcò sulla cosiddetta Judenrampe l’11 aprile. Il convoglio partì da Atene comprendeva 2500 persone. Di queste, furono introdotti in lager 320 uomini e 328 donne; tutti gli altri (tra cui la madre di Shlomo) furono inviati subito alle camere a gas.

Dopo aver prestato servizio nel Sonderkommando dei crematori di Birkenau, Shlomo è sopravvissuto. Da una decina d’anni, guida gruppi di studenti e di cittadini ad Auschwitz; la seguente testimonianza è stata registrata sulla Judenrampe, dove Shlomo ha ricordato il suo traumatico impatto col campo.

Ci hanno fatto scendere qui: questa discesa, prima era più alta. All’improvviso spalancano le porte del vagone bestiame, incominciano gli urli e gli strilli davanti alle SS che ci aspettano con i mitra in mano, urlando, a loro volta, come dei forsennati. Io, allora, ero giovane: avevo vent’anni. Il salto che dovevo fare dalla rampa era più di un metro e, mentre per me e mio fratello non era troppo problematico, lo era, invece, per la mia mamma e le mie sorelline.

Salto giù e l’istinto stesso vuole che io cerchi di aiutare mia madre a scendere, lei aveva 43 anni. Proprio nel momento in cui mi giro per aspettarla, chiamando “Mamma!”, iniziano le botte in testa, che le SS danno a tutti quelli che si fermano ad aspettare o a cercare di capire dove siamo. Ci spingono verso la strada dove ci sono i camion su cui hanno già caricatole persone più anziane e i bambini per portarli a Birkenau, che è a circa 800 metri da qui. Gli uomini restano separati dalle donne.

In quel momento, arrivano gli ufficiali, tra i quali c’è qualche medico, per valutare chi può ancora lavorare e chi, invece, deve essere portato direttamente a morire. Inizia la selezione. Siccome ero un ragazzo, invece di portarmi direttamente nelle camere a gas di Birkenau, mi portarono, insieme agli altri giovani, [verso Auschwitz].

A.Bienati (a cura di), Viaggio nella fabbrica dello sterminio. Voci da un dramma collettivo, Milano, Proedi, 2002, p. 35

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