Imola. Ampliamento discarica ‘Tre Monti’, Bignami (Fi): norma mette in discussione il progetto?

28/08/2017 10:56

Il Con.Ami, un “consorzio dalla forte connotazione territoriale, composto da 23 Comuni che fanno parte dell’area bolognese, ravennate e fiorentina, il cui ruolo è stato via via potenziato e oggi agisce come strumento operativo e strategico degli enti locali, essendo dotato di autonomia amministrativo-finanziaria”, è proprietario della discarica ‘Tre Monti di Imola’, che, come si legge sul sito ufficiale, è stata “affidata tramite contratto d’affitto di ramo d’azienda a Herambiente“. E’ quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione, dove specifica che “l’indubbia natura pubblica del ConAmi farebbe supporre che ad esso si applichino verosimilmente le norme in materia di pubblici appalti, anche in relazione all’affidamento di servizi pubblici di rilevanza economica come la gestione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti”. Il consigliere chiede quindi quando sia stato siglato il contratto di affitto di ramo d’azienda tra il Consorzio ed Herambiente, fino a quale data avrà validità e se si ritenga che l’affidamento della gestione di una discarica strategica come quella di Imola possa essere regolato da un contratto di natura verosimilmente privatistica o se, alla luce della vigente normativa, non si debba ricorrere a una procedura a evidenza pubblica.

Bignami cita a questo proposito una delibera della Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Piemonte, dove sarebbe stato chiarito che “in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica le modalità di organizzazione o meglio di scelta del gestore/affidatario sono tre: 1) il ricorso al mercato, secondo il modello della cosiddetta ‘evidenza pubblica’, ossia della scelta del soggetto affidatario previa gara, rispettosa del regime comunitario di libera concorrenza; 2) il partenariato pubblico-privato, che a livello comunitario è conosciuto come quello del PPPI, ossia il fenomeno delle società miste, il quale si realizza attraverso la cosiddetta ‘gara a doppio oggetto’, riguardante sia la qualità di socio che la gestione del servizio; 3) l’affidamento in house, ossia l’affidamento diretto, senza previa gara, a un soggetto, solo formalmente, e non sostanzialmente, diverso dall’ente affidante, consentito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia della UE, in presenza di tre condizioni: a) totale partecipazione pubblica, b) controllo analogo sulla società affidataria a quello che l’ente o gli enti affidanti esercitano sui propri servizi, c) realizzazione, da parte della società affidataria, della parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti che la controllano”.

Nella stessa delibera – evidenzia Bignami – si legge anche che la gara costituirebbe “….la modalità principale di scelta del soggetto a cui affidare la gestione del servizio, e che la decisione di ricorrere ad una società in house, anziché ad un soggetto terzo, debba essere effettuata previa valutazione comparativa“.

Nel caso in cui l’interpretazione giuridica della normativa evidenziasse la necessità di una procedura a evidenza pubblica, il consigliere vuole sapere se questa circostanza potrebbe in qualche modo mettere in discussione il progetto di ampliamento della discarica di Imola, che ha quali proponenti il ConAmi (proprietario) ed Herambiente (gestore), anche alla luce della partecipazione azionaria che il Consorzio vanta nel gruppo Hera (circa l’8%).

(Antonella Celletti)

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