Proposta di modifica alla direttiva servizi: la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome approva la posizione delle regioni sulla nuova procedura di notifica.

Il 6 aprile la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tenuto conto delle posizioni espresse da alcune regioni, ha elaborato un documento che sintetizza le osservazioni sulla proposta di modifica della direttiva 2006/123/CE (Direttiva servizi) nella parte relativa alla procedura di notifica. I rilievi riguardano sussidiarietà, proporzionalità e punti nel merito considerati non chiari.

La procedura di notifica prevista dalla direttiva 2006/123/CE (Direttiva servizi) attualmente in vigore, in base alla quale gli Stati membri sono tenuti a comunicare alla Commissione europea l’introduzione o la modifica di norme che potrebbero limitare la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, si è dimostrata spesso inefficace. La Commissione europea ha quindi deciso di presentare la proposta di direttiva COM(2016)821 final, per ammodernare l’attuale procedura e garantire una corretta attuazione della direttiva servizi.

Sulle modifiche proposte dalla Commissione europea, nel contesto delle procedure di partecipazione delle regioni alle decisioni relative alla formazione di atti normativi dell'Unione europea prevista dalla legge 234 del 2012, la Regione Emilia-Romagna, l’Abruzzo, la Puglia e le Marche, hanno sollevato una serie di rilievi, fatti propri anche dalla Conferenza nel documento che contiene la posizione delle regioni sulla proposta di direttiva.

Le osservazioni riguardano:

  • il rispetto del principio di sussidiarietà, in quanto il “nuovo” meccanismo di notifica preventiva interviene direttamente nei procedimenti normativi e amministrativi degli Stati membri, la cui disciplina attiene a competenze proprie degli Stati, con l’ulteriore rischio di ampliare i poteri di intervento dell’Unione europea su atti interni che potrebbero riguardare materie e settori non di competenza dell’UE;
  • il rispetto del principio di proporzionalità in quanto il “nuovo” meccanismo di notifica e valutazione da parte della Commissione europea, per come è articolato, complica e allunga l’iter di adozione degli atti legislativi e amministrativi in modo non proporzionato;
  • alcuni punti poco chiari tra i quali: la definizione di “progetto di misura ed in particolare cosa si intende con “fase preparatoria in cui sia ancora possibile per lo stato membro notificante, apportarvi modifiche sostanziali” (articolo 2, lettera a)); il riferimento alle conseguenze dell’inosservanza degli adempimenti (articolo 3, comma 4) in cui si parla di “vizio procedurale sostanziale di natura grave per quanto riguarda i suoi effetti nei confronti dei singoli”.

Sul rispetto del principio di sussidiarietà e proporzionalità della proposta di direttiva, l’8 marzo scorso si è espressa anche la 14a Commissione (Politiche dell’Unione europea) del Senato che, tenuto conto delle risoluzioni di Emilia- Romagna e Abruzzo, ha formulato una serie di osservazioni trasmesse alla Commissione competente per materia ai fini dell’adozione della Risoluzione di indirizzo.

Tutta la documentazione sulle modifiche alla direttiva servizi è disponibile nella sezione del sito “Modifica direttiva servizi (Notifiche)”.

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