Al via la consultazione contro la violenza sulle donne e la violenza domestica
Dal 13 giugno al 10 luglio sulla piattaforma PartecipAzioni, i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima, le Unioni dei Comuni e le associazioni e le organizzazioni di volontariato del territorio potranno partecipare alla consultazione pubblica per contrastare la violenza sulle donne e la violenza domestica, finalizzata a contribuire alla realizzazione di uno degli obiettivi prioritari del mandato della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La violenza contro le donne e la violenza domestica rientrano nel più ampio concetto di sfruttamento sessuale e violano diritti basilari sanciti dalla carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, come il diritto alla vita e alla dignità, la proibizione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti, il diritto alla libertà da qualsiasi forma di discriminazione e il diritto di accesso alla giustizia.
In Europa la violenza contro le donne è un fenomeno tuttora molto diffuso: dai dati più recenti divulgati dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali si scopre che nell’Unione europea una donna su tre ha subito violenza. Altrettanto diffusa è la violenza on line: da un’indagine condotta nel 2020 dalla World wide web foundation, infatti, è emerso che il fenomeno riguarda circa il 50 per cento delle giovani donne. A questo proposito, la proposta include fra i reati anche la violenza on line, che può avvenire attraverso la condivisione non consensuale di materiale intimo o manipolato, lo stalking e le molestie e l’istigazione alla violenza e all’odio.
Attraverso questa consultazione sarà quindi possibile contribuire alla definizione della proposta legislativa europea che rafforzerà la protezione e le tutele alle vittime di violenza e ai testimoni, assicurando anche percorsi più agevoli per l’accesso alla giustizia. Le risposte raccolte orienteranno le osservazioni della Regione Emilia-Romagna e saranno trasmesse al governo e alle Camere per la definizione della posizione italiana rispetto alla formazione del diritto dell’Unione europea in fase ascendente.