Strisce blu e multe, è un "ginepraio giuridico"

04.11.2015

Strisce blu e multe, è un

Parcheggia nelle strisce blu, paga la sosta, ritira l’auto oltre il termine di validità del ticket e trova sul parabrezza una multa per divieto di sosta, come se non avesse pagato affatto. E’ quanto accade in molti Comuni dell’Emilia Romagna e a segnalare la vicenda è il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, al quale i cittadini si sono rivolti per avere chiarezza circa le regole che disciplinano la sosta nelle strisce blu.

Nel 2011 – ripercorre la vicenda Gardini - il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva precisato con una nota che, nel caso in cui la sosta si prolunghi oltre il termine di pagamento, non si configura una violazione del Codice della strada, ma una "mera inadempienza contrattuale", le cui spese e penali devono essere previste da un apposito regolamento comunale. Insomma, nessun dubbio sembrava esserci sul fatto che la sosta sulle strisce blu prolungata oltre i termini non potesse essere equiparata al divieto di sosta, tanto che, nel marzo 2014, il ministero dell’Interno, il ministero dei Trasporti e l’Anci (l'Associazione nazionale dei Comuni italiani), con un comunicato congiunto, fecero sapere che “chi sosta all’interno delle strisce blu oltre il tempo per cui ha pagato il ticket non può essere sanzionato per divieto di sosta perché tale specifica circostanza non è prevista dal Codice della strada, ma può invece essere chiamato a rispondere di inadempimento contrattuale”.

L’automobilista, prolungando la permanenza sulle strisce blu, viene infatti meno al contratto di sosta che ha implicitamente sottoscritto con il Comune nel momento in cui paga il ticket. Un comportamento, secondo il parere dei ministeri dell’Interno e dell’Infrastrutture e Trasporti, che andrebbe sanzionato “ispirandosi a criteri di ragionevolezza e proporzionalità rispetto alla tariffa richiesta per la sosta”. In altri termini, in questi casi la penale da pagare dovrebbe essere commisurata alla gravità dell’inadempimento, ossia al costo orario del parcheggio e al tempo di permanenza oltre il termine. Il compito di regolamentare questi aspetti, riferisce Gardini, spetta ai Comuni che, sulla base delle indicazioni fornite dai ministeri, devono adottare una specifica delibera in assenza della quale non è possibile elevare multe per sosta oltre il termine in aree di parcheggio non regolamentate

Dunque, una situazione definita. Salvo che, nel maggio di quest’anno, una nuova “esternazione” delle istituzioni competenti riporta la confusione. Qualche mese fa, infatti, prima il ministero dei Trasporti con un parere, poi Anci con una nota interpretativa, sono tornati sull’argomento rilevando la differenza tra “strisce blu regolamentate e non regolamentate”. L’inadempimento contrattuale – precisano entrambi gli enti - accompagnato dalla impossibilità di elevare le sanzioni ai sensi del Codice della strada e dalla necessità della delibera comunale che preveda l’importo, si verifica soltanto nel caso di aree di parcheggio non regolamentate, dove la sosta è consentita “a tempo indeterminato”, mentre viceversa è correttamente applicabile la sanzione prevista dal Codice della strada in tutti i casi di sosta permessa per un tempo limitato o “regolamentata” per corrispondere a motivate esigenze di  circolazione.

Ma a leggere l’ultimo parere del ministero dei Trasporti, prosegue Gardini, l’automobilista dovrebbe essere capace di “distinguere le strisce blu dove la sosta prolungata oltre il termine è passibile di multa (le cosiddette regolamentate), dalle strisce blu dove il parcheggio è consentito a tempo indeterminato e la sosta prolungata oltre il termine è al massimo passibile di inadempimento contrattuale, in proporzione al tempo eccedente (cosiddette non regolamentate)”. Una capacità davvero non comune, soprattutto se si considera che “la cartellonistica, per evidenti ragioni fisiche, non è in grado di riportare l’intera vicenda e chiarire agli utenti la sottile distinzione tra le diverse tipologie di strisce blu”. Gli stessi accertatori del traffico, in molte occasioni, si rivelano incapaci di cogliere questa sottile distinzione e continuano a fare multe per divieto di sosta anche nel caso di parcheggio prolungato su strisce blu dove la dove la sosta è consentita “a tempo indeterminato” e dunque non regolamentata.

Ne è nato insomma un “ginepraio giuridico che solo l’amministrazione italiana riesce a produrre”, commenta il Difensore civico, il quale ha deciso di rivolgersi ai Comuni della regione con “un invito alla buona amministrazione, per garantire una immagine trasparente e unitaria della pubblica amministrazione nelle sue diverse articolazioni”. Nello specifico, Gardini chiede ai Comuni emiliano-romagnoli non solo di “dotarsi delle norme regolamentari indicate dai ministeri o, in alternativa, di interrompere l’attività sanzionatoria svolta in contrasto con le regole del Codice della strada” ma anche di “pubblicizzare adeguatamente le diverse regole, rendendole chiare e comprensibili agli automobilisti, per lo più ignari di ciò che li aspetta se si trattengono sulle strisce blu oltre la scadenza del ticket”. Anche perché, ragiona la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa regionale, “l’esiguità della sanzione di divieto di sosta, pari a 25 euro, ridotti a 17,5 euro se effettuata entro 15 giorni dalla contestazione, induce gran parte dei cittadini a effettuare il pagamento della multa, dal momento che il ricorso al Giudice di Pace comporterebbe di per sé il pagamento di un costo superiore alla sanzione, ed è accompagnato da ulteriori costi in termini di tempo e energie, oltre che da un esito incerto”. L’invito alla chiarezza, poi, è esteso alle istituzioni nazionali “perché mostrino la via d’uscita, una volta per tutte, dal labirinto kafkiano in cui hanno precipitato gli automobilisti d’Italia”.
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