Le agevolazioni da Isee? Anche retroattive

26.06.2015

Le agevolazioni da Isee? Anche retroattive

Un cittadino bolognese, grazie all'intervento del Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, ottiene il ricalcolo della retta per i primi tre mesi della mensa scolastica dei due figli, e si vede così riconoscere uno sgravio pari all’80% della cifra versata.

Dopo il trasferimento nel 2011 da Zola Pedrosa al Comune capoluogo, i servizi sociali avevano inizialmente opposto al padre “l’impossibilità di accedere all’esonero dalla mensa scolastica a causa di situazioni di particolare disagio economico sul territorio comunale”, obbligandolo così a versare la quota per i pasti dei due figli per tutto l’anno scolastico e anche per l’inizio di quello successivo. Nel dicembre 2012, tuttavia, grazie alla produzione della certificazione Isee per la richiesta di assegnazione di un immobile di edilizia popolare, il padre si era reso conto di avere i requisiti per l’accesso alla agevolazione per i due bambini.

Ma la sua richiesta di ricalcolo era giunta in ritardo, dal momento che l’amministrazione aveva già considerato per ottobre, novembre e dicembre la tariffa massima dovuta da chi non presenta alcuna dichiarazione Isee: quasi 700 euro, che l’uomo si è rifiutato di pagare.

Dopo aver ricevuto, a 12 mesi di distanza dalla vicenda, una ingiunzione di pagamento da parte del Comune, il cittadino si è allora rivolto alla figura di garanzia dell’Assemblea legislativa regionale per un parere sulla sua richiesta di annullamento, motivata a suo dire sia “delle erronee informazioni fornite dall’assistente sociale”, sia “dal mancato invio delle comunicazioni per la presentazione dell’Isee”.

E, come fa notare Gardini, “la presentazione dell'Isee per l’anno 2014, seppure a dicembre, deve comunque determinare il ricalcolo dei bollettini relativi alle mensilità dell'anno in corso, per chi ne ha diritto”.

Appoggiando quindi la tesi del cittadino, il Difensore civico ha chiesto al Comune di Bologna “un riesame della vicenda, al fine di applicare all’interessato le condizioni di miglior favore”, e l’amministrazione ha acconsentito al ricalcolo della tariffa, applicando la quota agevolata. "Per un cittadino già in difficoltà pagare 140 euro anziché 700 è una vittoria non solo morale", conclude Gardini.