La difesa civica in Italia: luci e ombre

03.04.2014

La difesa civica in Italia: luci e ombre

Difensore civico in Italia, storia, poteri ma anche e soprattutto  possibili evoluzioni dell’istituo: questi gli argomenti trattati da Gianluca Gardini, difensore civico regionale, nel corso del Convegno "Diritti e difensori civici. Teoria e pratica in Spagna e in Italia", organizzato dall'Università di Jaen lo scorso 14 marzo.

 

Oltre che a migliorare i rapporti tra la pubblica amministrazione  e i cittadini, la difesa civica «contribuisce a rafforzare il sistema di tutela dei diritti dell’uomo» (nelle parole del Congresso dei poteri regionali e locali d’Europa), intervenendo a favore delle categorie più deboli e delle fasce di popolazione più fragili.  In questa seconda prospettiva il ruolo della difesa civica consiste soprattutto nel sostegno e nel patrocinio di iniziative a tutela dei diritti della persona, indipendentemente dal fatto che tali diritti vengano in gioco nel rapporto con le pubbliche amministrazioni. In Italia, come ha sottolineato Gardini, si è ancora lontani dalla possibile istituzione di un Difensore civico nazionale, ma in compenso si sta assistendo ad una proliferazione di altre figure di garanzia  di settore con il  rischio di ingenerare confusione nei cittadini nonché un ingiustificato aumento delle spese.

 

In assenza di una figura nazionale l’unica soluzione praticabile potrebbe essere quella di attribuire al coordinatore dei difensori civici regionali le funzioni di rappresentanza con le autorità di livello nazionale, europeo ed internazionale. Per dare maggiore rilevanza alla difesa civica, il coordinamento nazionale (www.difesacivicaitalia.it) ha recentemente proposto di attribuire formalmente al Difensore civico  il ruolo di  garante dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali rendendo al contempo obbligatoria la conciliazione, davanti a questi,  delle controversie nascenti proprio dal mancato rispetto di tali livelli essenziali. Tutto ciò  allo scopo di facilitare e semplificare l’accesso dei cittadini alle misure di risoluzione alternativa delle controversie, con conseguente probabile deflazione del contenzioso giudiziario e riduzione dei tempi di definizione.