Il cinema racconta il carcere riformato

05.10.2015

Il cinema racconta il carcere riformato

Un ciclo di film e una giornata di studi per riflettere sul carcere in Italia negli ultimi 40 anni, dalla storica introduzione dell’ordinamento penitenziario nel 1975 a oggi: ad organizzare gli eventi, a partire da oggi, lunedì 5 ottobre, nell’Aula 3 dell’Alma Mater in piazza Scaravilli a Bologna, l’associazione Franco Bricola, con il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e dell’Università di Bologna - Scuola di giurisprudenza e Dipartimento di Scienze giuridiche, e la collaborazione dell’Ufficio della Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno.

La prima parte dell’iniziativa - “La riforma carceraria quarant’anni dopo- è costituita da un ciclo di film sul carcere in Italia, che si snoderà in cinque incontri serali, dal 5 ottobre al 4 novembre. Le opere prescelte coprono il periodo che va da prima della riforma penitenziaria ai giorni nostri, con l’intento di restituire uno spaccato del variegato universo carcerario. Tutti i film saranno introdotti al pubblico dalla presentazione di studiosi di questioni penitenziarie, o dello stesso regista, come avverrà nell’incontro conclusivo.

Primo appuntamento lunedì 5 ottobre alle 20.30 con “Detenuto in attesa di giudizio” di Nanny Loy del 1972, a seguire poi il 14 ottobreThe Experiment. Cercasi cavie umane” di Paul Scheuring del 2010, il 21Mery per sempre” di Marco Risi (1989), il 28Cesare deve morire” dei fratelli Taviani (2012) e, in conclusione, “I giorni scontati”, pellicola del 2012 di Germano Maccioni.

La seconda parte si concretizzerà in una giornata di studi - il 6 novembre - sulla riforma del carcere: nella mattinata si ripercorreranno le ragioni e i limiti del riformismo penitenziario mediante il contributo critico della Scuola dei penalisti bolognesi. Nel pomeriggio si aprirà la discussione sulla realtà attuale del carcere: tra i protagonisti anche la Garante delle persone private della libertà personale dell’Emilia-Romagna, Desi Bruno.

L’evento è stato dedicato alla memoria del professor Massimo Pavarini, scomparso lo scorso martedì 29 settembre, che in tutta la sua lunga e feconda carriera ha riflettuto e fatto riflettere, in Italia e nel mondo, da una prospettiva sociale e critica, sui temi del carcere e del suo superamento.

 

I dettagli dell'iniziativa

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