Carcere Reggio, la condanna del garante dell’Emilia-Romagna: “Una pagina nera. Metodi illegali”
10.02.2024
“Le immagini del violento pestaggio di un detenuto nell’istituto penale di Reggio Emilia rappresentano una pagina nera della gestione carceraria nella nostra regione”.
Il garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, interviene sugli episodi di violenza nei confronti di un detenuto tunisino, che risalgono al 3 aprile scorso, da parte di una decina di agenti della penitenziaria reggiana. E documentate da un video diffuso ieri dai media. Il garante, contattato dal legale del detenuto dopo la denuncia agli agenti della penitenziaria, aveva già incontrato il tunisino (nel frattempo trasferito a Parma), per accertarsi delle sue condizioni.
“Non si può che provare un senso di ripugnanza e dolore – continua Cavalieri – nel vedere uomini in divisa usare metodi non solo illegali ma che tolgono ogni sembianza umana a un uomo incappucciandolo, colpendolo con pugni e calci, rendendolo totalmente vulnerabile e indifeso”. Quindi la condanna del garante: “Esprimo ferma condanna verso quanto visito nelle immagini, rivolgo invece un plauso alla Procura di Reggio Emilia che ha condotto l’indagine avvalendosi anche del nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria”.
Il garante Cavalieri interviene poi sul reato di tortura: “In Italia esiste una legge sul reato di tortura, che in questi giorni però è sotto attacco: con un disegno di legge parlamentare si vorrebbe, infatti, abrogarla”. Da qui l’appello all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: “È necessario che intervenga anche l’Assemblea regionale per chiedere a Roma di conservare uno strumento centrale a difesa dei diritti delle persone detenute”.
Dall’inizio dell’anno nelle strutture carcerarie italiane sono già morte 36 persone, di queste 16 si sono tolte la vita. Nell’ultimo anno il numero dei detenuti in carcere in Italia è cresciuto notevolmente, arrivando quasi a 60mila. Il sovraffollamento è arrivato al 115 per cento. In Emilia-Romagna i detenuti sono 3.603 (dati al 31 gennaio), per soli 2.979 posti.
(Cristian Casali)