Iniziative per il 10 dicembre 2014
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per la prima volta nella storia, dichiara il principio che la condizione di limitazione della libertà personale e di “soggezione” del condannato allo Stato, pur limitando l’esercizio di alcuni diritti, non cancella la titolarità di quei diritti inviolabili che sono propri di ogni uomo, in ogni tempo e in ogni condizione. Il carcere è un luogo dove i diritti delle persone sono purtroppo spesso misconosciuti e disattesi ma anche all’interno degli istituti di pena che i diritti fondamentali dell’uomo devono essere resi praticabili.
Ogni anno, il 10 dicembre, la Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia e l’ufficio della Garante ricordano la Giornata internazionale sui diritti umani con una serie di iniziative promosse in simultanea in tutte le sedi di reclusione della regione. Quest’anno la Conferenza vuole accendere un riflettore sul diritto che le persone detenute hanno a mantenere i tratti fondanti della loro cultura di origine ed esplorare e riconoscere, in particolare, il diritto religioso, il diritto a poter esprimere il proprio culto e ad avere l’assistenza religiosa.
Il diritto dei detenuti e degli internati di professare la propria fede, di “istruirsi” nella propria religione, di praticarne il culto è riconosciuto anche dall'Ordinamento penitenziario (art. 26) ma rischia di passare come diritto di 'serie B', un diritto di minor conto e importanza rispetto ad altri. Si tratta invece di un diritto che può aiutare una pacifica convivenza tra le culture che può solo contribuire a migliorare la qualità complessiva della vita in carcere. L'obiettivo di quest'anno è quindi quello di accrescere conoscenze, responsabilità, pratiche facendo leva proprio sul patrimonio linguistico, religioso, culturale delle persone recluse.
Ogni gruppo di volontariato che opera negli istituti della regione troverà modalità proprie per celebrare la ricorrenza all’interno del carcere di riferimento. Letture comuni, drammatizzazioni, lezioni magistrali, dibattitie proiezione di film diventeranno il modo per conoscere un pezzo di storia della nostra civiltà, per riflettere su valori, ideali e impegni che dovrebbero fare parte della nostra cultura, del nostro essere cittadini del mondo, così come furono per chi, 63 anni fa, si è fatto promotore e autore della Carta con un carico di speranze e attese per un mondo migliore.
Per quanto riguarda la realtà di Bologna, le iniziative per celebrare il 10 Dicembre sono state strettamente connesse con il progetto educativo Diritti, doveri, solidarietà, un percorso articolato in 24 lezioni che coinvolge tutti i detenuti arabi/musulmani ristretti presso il Carcere Dozza di Bologna iscritti ai corsi scolastici per l'A.A. 2014/2015. Ogni lezione prende avvio dalla lettura di un parte della Costituzione italiana per ampliarsi poi in riflessioni e comparazioni con testi normativi di paesi arabi. Il 10 dicembre il percorso ha previsto una lezione tenuta dal Professor Giuseppe Cecere sul tema de 'Le Costituzioni arabo-islamiche: i tratti comuni fondamentali, la loro collocazione spazio-temporale'.
Per approfondire
- Il progetto per l'edizione 2014
- Il report finale dell'iniziativa
- Il percorso Diritti, doveri, solidarietà
- Le iniziative realizzate il 10 dicembre 2013
Rassegna stampa
- Comunicato stampa del 5/12/2014
10 dicembre, la giornata della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo nei penitenziari dell'Emilia-Romagna. Conferenza stampa alla Dozza
Multimedia
- Videoservizio "Religione senza sbarre"

