I trasporti

Le deportazioni da Theresienstadt
Terezín, 2006. L’edificio della caserma Amburgo, in cui soggiornavano, l’ultima notte prima della partenza, coloro che erano stati scelti per la deportazione.Tra il 24 novembre 1941 e il 20 aprile 1945, furono deportati alla Grande fortezza 141 000 ebrei; circa 33 000 morirono a Terezín, mentre 17 000 furono liberati. Le deportazioni da Theresienstadt ad altri campi o ad altri ghetti riguardarono almeno 88 000 persone. Se ne salvarono meno di 3000.

Come nel ghetto di Varsavia, prima di ogni trasporto verso l’Est, i nazisti comunicavano al Consiglio ebraico e all’Anziano il numero di ebrei richiesto, ed ordinavano loro di stendere la lista di coloro che venivano obbligati ad abbandonare il ghetto per destinazione ignota. Costoro dovevano abbandonare i loro alloggi la sera prima della partenza e passare la loro ultima notte a Terezín in un alloggio speciale, denominato chiusa, nel gergo del campo. Dapprima, i deportati arrivarono e partirono dalla stazione di Buhoshovice, distante circa tre chilometri dalla città. Nel 1943, gli ebrei stessi costruirono un raccordo ferroviario che arrivava fino alla fortezza; da quel momento, la caserma Amburgo (una parte della quale era adibita ad alloggio delle donne) divenne la principale chiusa di Terezín.

Le destinazioni

Tra il 1942 e il 1944, partirono da Theresienstadt sessanta convogli. Le mete non furono per nulla identiche: anzi, esaminare in modo analitico queste destinazioni permette di ripercorrere tutte le principali fasi della Shoah. I primi convogli, infatti, nel gennaio 1942, furono inviati a Riga, il cui ghetto, a quell’epoca, era stato ampiamente sfoltito, proprio per far posto agli ebrei provenienti dal Reich (cioè dalla Germania, dall’Austria e dal Protettorato di Boemia e Moravia).

Dal marzo 1942, diversi convogli furono inviati nel Governatorato di Polonia; i deportati furono condotti dapprima in vari ghetti, e poi assassinati a Belzec (7000) e Sobibor (6000).

Infine, la meta principale divenne Treblinka: qui, nell’ottobre 1942, da Terezín arrivarono cinque convogli, per un totale di circa 8000 persone. In media, il viaggio da Theresienstadt a Treblinka durava due giorni; in alcuni casi, tuttavia, non vennero usati vagoni merci, bensì normali carrozze per passeggeri.

La maggior parte dei deportati venne uccisa immediatamente; un certo numero di giovani ebrei cechi e tedeschi, tuttavia, fu messa a lavorare all’interno del Campo inferiore, dove si provvedeva a ripulire i vagoni, a tagliare i capelli e a raccogliere i vestiti e gli altri effetti personali delle persone inviate nelle camere a gas. Alcuni di loro parteciparono alla rivolta del 2 agosto 1943 e riuscirono a sopravvivere nella foresta, dopo essere fuggiti dal campo.

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