L'ampliamento dei campi dell'Aktion Reinhard

Il collasso di Treblinka
Polonia, 2000. Monumento, sulla banchina ferroviaria di Treblinka.Nell’agosto del 1942, i tre centri di sterminio operativi nel Governatorato generale dimostrarono di non essere assolutamente attrezzati per l’enorme compito che Himmler e Globocnik avevano loro assegnato. Per migliorare l’efficienza dell’intera Aktion Reinhard, Christian Wirth fu nominato ispettore dei tre centri (1° agosto); verso la fine di agosto, quando si recò a controllare Treblinka, trovò una situazione assolutamente caotica, al limite del collasso, in quanto il centro riceveva molti più ebrei di quanti materialmente ne potesse eliminare e seppellire.

Il comandante Eberl fu subito sostituito dal più diligente Franz Stangl, che giunse da Sobibor a Treblinka ai primi di settembre. Qualche giorno dopo, arrivò anche (da Belzec) un altro gruppo di esperti, tra cui Kurt Franz e Lorenz Hackenholt, mentre Wirth rimase tre o quattro settimane, per riorganizzare il funzionamento del campo.

Il 28 agosto, Wirth ottenne che le deportazioni da Varsavia fossero temporaneamente bloccate; inoltre, dal 1° settembre, il traffico passeggeri ordinario alla stazione di Treblinka venne soppresso, <<in modo da facilitare senza problemi di funzionamento – recita l’ordine del 27 agosto - l’attività dei treni di evacuazione speciale>>. Il 4 settembre, il campo era di nuovo operativo, pronto per ricevere un nuovo convoglio, partito da Varsavia il giorno prima.

Tra il 4 e il 12 settembre 1942, vennero uccisi 52 000 ebrei, tutti provenienti da Varsavia. L’ultimo convoglio speciale proveniente dalla capitale polacca (2200 persone) arrivò il 21 settembre. Malgrado i suoi limiti e i suoi difetti di funzionamento, tra il 23 luglio e il 21 settembre 1942 vennero uccisi a Treblinka 254 000 ebrei di Varsavia. Tra settembre e novembre del 1942, vennero condotti là altri 438 600 ebrei, da vari ghetti del Governatorato generale.
Le nuove camere a gas

Con l’aiuto tecnico di Hackenholt, Stangl aveva subito iniziato la costruzione di nuove camere a gas. Il nuovo edificio fu completato alla metà di ottobre del 1942; le testimonianze, però, non sono concordi: alcune ricordano dieci nuove camere, altre solamente sei, che vennero a sostituire le tre iniziali. Considerate assieme, le vecchie strutture coprivano un’area di 48 metri quadrati; le nuove garantirono uno spazio di ben 320 metri (se dieci; di 192, se sei), in quanto ognuna di esse misurava 4 metri per 8.

Complessivamente, le dieci camere erano in grado di eliminare un massimo di 3800 persone; qualora fossero state 6, il numero stimato di eliminazioni possibili era di 2300. Comunque, era un numero assai superiore a quello delle prime strutture, la cui capacità operativa globale era, al massimo, di 600 persone.

Anche Sobibor, all’inizio, non era in grado di uccidere più di 600 persone per volta, nelle sue tre camere. Nell’autunno del 1942, seguendo il modello di Belzec, ne furono aggiunte altre tre, cosicché Sobibor poté eliminare, a partire da ottobre, 1300 persone alla volta.

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