Un manifesto della resistenza ebraica a Vilnius

Il manifesto seguente fu diffuso il 1° settembre 1943, all’interno del ghetto della capitale della Lituania, Vilnius, dalla cosiddetta Organizzazione Unitaria Partigiana (Farainikte Partisaner Organizazje, in lingua yiddish). I nazisti, in effetti, stavano preparando una vasta azione di rastrellamento, che ebbe luogo il giorno 14 settembre. Per chiamare alla lotta, il testo ricorda che il 1° ottobre 1941, giorno in cui si celebrava la festa di Yom Kippur, vennero deportate dal ghetto le prime 2300 persone, fucilate a Ponary.

Difendetevi con le armi! Ebrei! Difendetevi con le armi!
I boia tedeschi e lituani sono davanti alle porte del ghetto; vengono ad assassinarci! Tra poco ci condurranno fuori, divisi in gruppi, attraverso la porta del ghetto.
In questo modo hanno portato via centinaia di noi nella giornata di Kipur! In questo stesso modo furono deportati nelle notti dello Schein [= il permesso di lavoro; chi ne era privo, finiva a Ponary – n.d.r.] bianco, giallo, rosa. Così furono portati via i nostri fratelli e le nostre sorelle, le nostre madri, i nostri padri e i figli.
Così furono portate a morte decine di migliaia di persone. Ma noi non andremo! Non porgeremo la testa come le pecore al macello!
Ebrei, difendetevi con le armi!
Non credete alle false promesse degli assassini, non credete alle parole dei traditori.
Chi oltrepassa la porta del ghetto va a Ponar!
E Ponar significa morte!
Ebrei! Non abbiamo nulla da perdere. La morte ci raggiungerà ovunque. E chi può credere ancora di sopravvivere, quando l’assassino ci stermina con tanta determinazione? La mano del boia raggiungerà ogni uomo e ogni donna, la fuga e gli atti di vigliaccheria non ci salveranno la vita.
Solo la resistenza attiva può salvare la nostra vita e il nostro onore.
Fratelli! E’ meglio morire lottando nel ghetto che essere portati come pecore a Ponar! E sappiate: fra le mura del ghetto esistono forze ebraiche organizzate che resisteranno con le armi.
Appoggiate la rivolta!
Non rifugiatevi nei nascondigli e nei Bunkers, poiché cadrete nelle mani degli assassini come topi.
Popolo ebreo! Esci sulle piazze! Chi è senz’armi, pigli una scure; chi non ha una scure, pigli una sbarra di ferro, un bastone!
Per i nostri genitori!
Per i nostri bimbi uccisi!
Vendicate Ponar!
Attaccate gli assassini!
In ogni strada, in ogni cortile, in ogni casa, nel ghetto e fuori, assalite e cani!
Ebrei! Noi non abbiamo niente da perdere. Salveremo la nostra vita, solo se stermineremo i nostri assassini.
Viva la libertà! Viva la Resistenza armata! Morte agli assassini!

Il Comando della FPA
Wilno, il ghetto – 1° settembre 1943.

(A.Nirenstajn, Ricorda cosa ti ha fatto Amalek, Torino, Einaudi, 1958, pp. 305-306)

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