Posizioni teologiche dei cristiani tedeschi

Il movimento dei Deutsche-Christen (Cristiani tedeschi) assunse posizioni filo-naziste sempre più accentuate, non solo sul piano politico, ma anche in ambito teologico. Riportiamo una loro dichiarazione programmatica datata 26 maggio 1932. Kurt Gerstein aderì alla Chiesa Confessante (Bekennende Kirche), la cui opposizione al regime, però, fu solo di natura teologica, mai di natura propriamente politica.

1. Queste linee direttive intendono additare a tutti gli uomini tedeschi credenti la strada per arrivare ad un nuovo ordinamento della Chiesa. Queste linee direttive non vogliono essere né una professione di fede né sostituire una confessione, né tantomeno intendono scuotere le fondamenta confessionali della chiesa evangelica. Esse sono una confessione di vita.

2. Noi lottiamo per una riunificazione delle 29 chiese regionali raccolte nella "Lega delle chiese evangeliche tedesche" in una sola Chiesa del Reich.

[...]

4. Noi ci muoviamo sul terreno del cristianesimo positivo. Noi professiamo la nostra fede in un credo cristiano conforme alla specie, rispondente allo spirito tedesco di Lutero ed al sentimento di pietà eroica.

5. [...] Noi vogliamo che la nostra chiesa sia alla testa della lotta decisiva per l'esistenza o la non esistenza del nostro popolo. Essa non deve rimanere in disparte o addirittura allontanarsi dai combattenti per la libertà.

[...]

7. Nella razza, nel popolo e nella nazione noi vediamo degli ordinamenti di vita, elargitici ed affidatici da Dio, la cui conservazione è per noi legge divina. Quindi bisogna opporsi alla mescolanza delle razze.

[...]

9. Nella Missione per la conversione degli ebrei noi ravvisiamo un grave pericolo per il nostro popolo. Essa è la porta attraverso la quale sangue estraneo entra nel nostro corpo popolare. Essa non ha alcun diritto di esistere accanto alla Missione per l'estero. Noi rifiutiamo la Missione per la conversione degli ebrei in Germania; fintantoché gli ebrei posseggono i diritti civili sussiste il pericolo dell'offuscamento e dell'imbastardimento della razza [...]. In particolare bisogna impedire che si stringano dei matrimoni tra tedeschi e ebrei.

10. Noi vogliamo una chiesa evangelica che affondi le sue radici nel popolo e respingiamo lo spirito della cittadinanza universale. Noi vogliamo superare, per mezzo della fede, comandataci da Dio, nella nostra missione come popolo, i fenomeni disgregatori che vengono creati da questo spirito, come il pacifismo, l' internazionalismo, la massoneria, ecc.

(S. Bologna, La Chiesa confessante sotto il nazismo 1933-1936, Milano, Feltrinelli, 1967, pp. 250-251)

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