Gli ordini di Heydrich sulla reclusione degli ebrei polacchi

L’iniziativa di rinchiudere gli ebrei polacchi in quartieri speciali partì da Rinhard Heydrich, capo della polizia tedesca, che probabilmente intendeva procedere ad un primo raggruppamento degli ebrei, in vista di una successiva loro deportazione più a est, nella regione di Lublino. Il primo ordine in questo senso venne emanato da Heydrich il 21 settembre 1939. Solo nel corso del 1940, tuttavia, l’intera popolazione ebraica del Governatorato Generale e dei territori polacchi annessi al Terzo Reich venne stipata in ghetti sempre più chiusi verso l’esterno.

Le misure previste richiedono la più accurata preparazione sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico… Il primo provvedimento da adottare ed eseguire rapidamente per raggiungere l’obiettivo è quello della concentrazione nelle maggiori città di tutti gli ebrei sparsi per il paese. Va tenuto conto che sono destinate a punti di concentramento solamente le città che sono punti di snodo ferroviario o perlomeno sono collocate lungo linee ferroviarie…

In ogni comunità ebraica va istituito un Consiglio degli anziani formato possibilmente dalle personalità più importanti e dai rabbini rimasti… A esso va affidata la piena responsabilità, nel senso letterale del termine, della esatta e puntuale attuazione di tutte le disposizioni adottate o da adottare… I Consigli ebraici devono provvedere, secondo gli ordini, a una registrazione provvisoria degli ebrei residenti nei rispettivi settori – possibilmente articolata per sessi… e sulla base delle principali categorie professionali – e comunicarne tempestivamente i risultati…

La concentrazione degli ebrei nelle città comporterà probabilmente, per motivi di pubblica sicurezza, l’emanazione di una serie di disposizioni che vietino agli ebrei determinati quartieri di tali città e che – sempre tenendo conto naturalmente delle necessarie esigenze economiche – proibiscano loro per esempio di lasciare il ghetto oltre un certo orario serale, e così via.

(W. Benz, L’Olocausto,Torino, Bollati Boringhieri, 1998, p. 42. Traduzione di E. Grillo)

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