Lo sterminio delgi ebrei in Lettonia

Il ghetto di Riga
Lettonia, 2007. La foresta di Rumbula (Riga)Nel giugno 1941, in Lettonia, abitavano circa 1 600 000 lettoni e 95 000 israeliti. Di questi ebrei lettoni, almeno 70 000 vennero eliminati dai nazisti e dai loro collaboratori locali. Le truppe tedesche entrarono a Riga il 1° luglio 1941. Anche qui, come in Lituania, gli ufficiali dell’Einsatzgruppe A spinsero i nazionalisti locali (guidati da Viktors Arajs) a procedere a quelle che venivano chiamate azioni di autopulizia (Selbstreinigungsaktionen), col risultato che, nella capitale della Lettonia, vennero uccise circa 400 persone.

Gli ebrei di Riga cercarono di reagire all’offensiva congiunta dei nazisti e dei nazionalisti lettoni. Quando iniziarono ad assalire e distruggere le sinagoghe di Riga, i tedeschi trovarono spesso un’accanita resistenza, per schiacciare la quale fu più volte necessario ricorrere ai mezzi blindati. Ai primi di luglio del 1941, poi, un gruppo di sessanta giovani (guidati da Abraham Epstein, studente dell’università di Riga) riuscì a portare in salvo circa trecento donne e bambini, al di là del fronte, ancora decisamente mobile, dopo aver ingaggiato un violento combattimento coi tedeschi nei pressi del piccolo fiume Maza-Jugla, che si trova 15 chilometri a est di Riga.

Il 25 agosto venne istituito il ghetto di Riga: era situato in una zona della città chiamata, fin dai tempi degli zar, Quartiere Mosca, o Sobborgo (Vorstadt) moscovita, e rinchiuse circa 30 000 persone. Dopo l’istituzione del ghetto, si procedette alla riduzione progressiva del numero dei suoi abitanti mediante una serie di azioni mirate e sempre più radicali. La scelta dei luoghi ritenuti idonei per lo svolgimento di esecuzioni di massa cadde sul bosco di Bikernieki (ove complessivamente furono uccisi 46 000 ebrei) e sulla foresta di Rumbula (ove furono assassinate circa 38 000 persone, in prevalenza ebrei).

Rumbula

L’azione più massiccia e sistematica ebbe luogo verso la fine del 1941. Il 27 novembre, infatti, tutti gli specialisti di sesso maschile (circa 3000 persone) vennero collocati in una zona separata, recintata da filo spinato e chiamata piccolo ghetto. Gli altri, per la maggior parte, furono inviati alla morte nella foresta di Rumbula (a sedici chilometri da Riga).

Il comando dell’operazione venne assegnato a Friedrich Jeckeln, che aveva già operato in Ucraina. All’inizio di novembre, Jeckeln fu convocato a Berlino, ove Himmler gli comunicò che Riga era stata scelta come meta per un elevato numero di ebrei, che sarebbero stati deportati dal Reich; quindi, occorreva svuotare il ghetto della capitale lettone. Giunto a Riga il 13 novembre, Jeckeln si affrettò a trovare un luogo adatto alle fucilazioni; Rumbula fu scelta perché servita dalla ferrovia. Comunque, il 30 novembre, i 13 000 ebrei selezionati per la morte fecero a piedi, a gruppi di cinquanta, il tragitto che separava il ghetto dalla foresta.

Qui erano state predisposte, da 300 prigionieri russi, sei grandi fosse, lunghe dieci metri e profonde tre metri circa. Le vittime vennero costrette a stendersi prone sui cadaveri dei morti o degli agonizzanti, prima di essere uccise con un colpo alla nuca.

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