L'uccisione degli ufficiali polacchi da parte dei sovietici

Molti degli ufficiali polacchi uccisi a Katyn riuscirono a tenere un diario e a prendere annotazioni fino all’ultimo momento. Questo materiale fu trovato dai tedeschi nelle tasche dei cappotti dei morti, quando le fosse furono casualmente trovate, nel febbraio del 1943. L’autore del passo seguente lasciò il campo di Kozelsk l’8 aprile 1940 in un gruppo di 277 ufficiali.

8 aprile
Alla stazione siamo stati caricati su un treno cellulare sotto stretta guardia... Ci muoviamo nella direzione di Smolensk.

9 aprile
Martedì. Il giorno è invernale... Neve sui campi. E’ impossibile dedurre la direzione in cui ci muoviamo... Ci trattano male... Non ci permettono di far niente... 14,30, stiamo arrivando a Smolensk... Sera, siamo arrivati alla stazione di Gniazdowo [grafia polacca]. Sembra che si debba scendere... ci sono molti militari intorno. Da ieri  abbiamo avuto solo un pezzo di pane e un sorso d’acqua.

[Il diario finisce qui.]

Il diario del maggiore Solsk è quello più ricco di dettagli e arriva fino a pochi minuti prima della morte del maggiore stesso. Il brano sotto citato si riferisce all’arrivo alla stazione di Gnezdovo e al viaggio fino alla foresta.

9 aprile
La giornata è cominciata in modo molto strano. Siamo partiti in piccoli furgoni cellulari composti da tante piccole celle (orribili). Siamo stati portati in qualche posto in una foresta; sembra un luogo per vacanze estive. Siamo poi stati perquisiti accuratamente. Hanno preso i rubli, la cintura e il temperino.

[Il diario finisce qui.]

(J. K. Zawodny, La vera storia del massacro di Katyn. Morte nella foresta, Milano, Mursia, 1973, pp. 91-100. Traduzione di G. Dego. Edizione originale, Notre Dame, Indiana, 1962)

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