Le perplessità di Lohse

Nell’autunno del 1941, si verificò un singolare scambio di lettere tra i Commissario Lohse – suprema autorità civile nell’Ostland, cioè nei Paesi Baltici – e l’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich di Berlino. Verso la fine di ottobre, Lohse bloccò l’attività dell’Einsatzgruppe A, impedendo – soprattutto – l’esecuzione degli ebrei di Liepaja (Libau, in tedesco). Il comandante Stahlecker fece rapporto a Berlino, da dove partì una richiesta di precisazioni. Lohse avrebbe voluto limitare, sul territorio di sua competenza, l’autonomia della Polizia di sicurezza, comandata da Heydrich e Himmler. Inoltre, dalla sua risposta, emerge che Lohse non era ancora a conoscenza della decisione di procedere allo sterminio generalizzato. Inutile sottolineare che le perplessità di Lohse non erano di tipo etico, bensì di ordine politico e amministrativo.

Lettera del 31 ottobre del ministro del Reich per i territori orientali al Commissario del Reich a Riga.

La Direzione generale per la sicurezza del Reich [= l’Ufficio centrale per la Sicurezza del Reich, diretto da Heydrich – n.d.r.] ha presentato un reclamo in merito al divieto di fucilare ebrei a Libau imposto dal Commissario del Reich Ostland. Chiedo un rapporto immediato sulla faccenda.



Lettera del 15 novembre 1941 del Commissario del Reich Lohse, responsabile del territorio denominato Ostland, al ministro del Reich per i territori orientali.

Ho vietato le selvagge fucilazioni di ebrei a Libau, perché il modo in cui venivano eseguite era insostenibile. La prego di farmi sapere se la Sua lettera del 31 ottobre debba essere intesa come direttiva di liquidare tutti gli ebrei dell’Ostland. Bisogna procedere in tal senso senza tenere conto dell’età e del sesso e degli interessi economici (per esempio della Wehrmacht rispetto agli operai specializzati del’industria degli armamenti?

La ripulitura dell’Ostland dagli ebrei rappresenta certo un obiettivo prioritario, tuttavia la sua attuazione deve rispettare le necessità dell’economia bellica.

Finora non sono riuscito a desumere tale direttiva né dalle disposizioni contenute nella cartella bruna [ = l’insieme delle direttive impartite per la gestione dei territori dell’URSS occupati dai tedeschi – n.d.r.], né da altre ordinanze.



Lettera del 18 dicembre del ministro del Reich per i territori orientali al Commissario del Reich a Riga.

Per quanto riguarda la questione ebraica, nel frattempo essa dovrebbe essere stata chiarita dai colloqui intercorsi. Ai fini della soluzione del problema, va fondamentalmente trascurata qualsiasi considerazione di natura economica.

Quanto al resto, La prego di risolvere i problemi che affioreranno direttamente con l’Alto comandante della SS e della polizia.

(K. Pätzold – E. Schwarz, Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942 e altri documenti sulla “soluzione finale”, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, pp. 95-96. Traduzione di A. Michler)

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