Il rifiuto della modernità

Il disagio dei ceti medi tedeschi
Germania 1926. Una ragazza appartenente ad un gruppo di Wandervögel, a Birkenheide (Lago di Motzen). Fotografia di Julius Gross.Il trionfo dell’industria, della modernità e dell’urbanizzazione destò notevoli perplessità, paure e persino ostilità in molti settori della società tedesca. Ad essere colpiti dalla nuova società avanzante furono, soprattutto, i cosiddetti ceti medi   (o classe media   o piccola borghesia), che videro notevolmente ristretti i loro margini di guadagno a causa della concorrenza delle grandi imprese. Essi, infatti, possedevano una piccola bottega o un piccolo laboratorio artigiano, e ciò, nelle epoche precedenti, era stato sufficiente a garantir loro l'indipendenza economica, ovvero la superiorità sociale rispetto ai semplici lavoratori salariati. La concorrenza delle grandi imprese, organizzate in modo sempre più efficiente, cominciò tuttavia a preoccuparli seriamente: in Germania, ad esempio, i piccoli commercianti si sentirono minacciati dalla nascita delle prime catene di grandi magazzini che rispondevano meglio alle esigenze degli acquirenti, fornendo in grandi quantità prodotti poco costosi.

All'interno della classe media  iniziarono a diffondersi il rancore e la frustrazione: molti individui si sentirono minacciati da forze oscure e misteriose (l'Alta Finanza o i Grandi Capitalisti, ad esempio), capaci di rovinare la vita delle persone, di distruggere i loro risparmi o di rendere vani tutti gli sforzi che esse avessero compiuto per costruirsi una vita migliore. Desiderosi di spiegazioni semplici, capaci di aiutarli a comprendere una realtà sociale sempre più complessa e sfuggente, molti individui dei ceti medi aderirono allora, con passione, all'antisemitismo.

 

Ambiguità del movimento giovanile


Tra i critici della società moderna, una delle figure più influenti fu il musicista Richard Wagner, per il quale le doti richieste per emergere nella civiltà urbana erano l’astuzia e il gretto calcolo razionalistico. Tali doti materialistiche erano tipicamente ebraiche, mentre i veri tedeschi erano attratti dai puri e cavallereschi ideali della sete di gloria, del sacrificio, della contemplazione della bellezza.

Molti ragazzi che avevano aderito al movimento dei Wandervögel fecero proprie le posizioni di Wagner. In tal modo, un fenomeno nato all’insegna della protesta venne facilmente ricondotto entro i canoni della tradizione. Certo, l’amore per il contatto diretto per la natura e il desiderio di mettere in evidenza la perfezione del fisico dell’uomo nordico (ariano) spinsero alcuni gruppi in direzione del nudismo.

Analogamente, l’insistenza sulla comunità e sulla condivisione totale delle esperienze tra i membri di un gruppo (che insieme camminavano, faticavano, cantavano attorno al fuoco, gioivano dei paesaggi che potevano contemplare...) generò alcuni imbarazzanti episodi di omosessualità. Nell’insieme, comunque, il movimento giovanile svolse un ruolo decisivo nella diffusione e nell’esaltazione dell’idea di nazione (e, in certi casi, di razza); non a caso, i giovani di questi gruppi furono tra i primi, nel 1914, allo scoppiare della guerra, ad arruolarsi volontari (e a morire, falciati dalle mitragliatrici inglesi o francesi).

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