La guerra d'Etiopia
L'inizio delle ostilità
In realtà, l’impero etiopico non solo era uno Stato a tutti gli effetti (guidato da un imperatore, il negus Hailè Selassiè), ma era membro a pieno titolo della Società delle Nazioni: un organismo internazionale voluto dal presidente americano Wilson subito dopo la prima guerra mondiale, al fine di <<promuovere la collaborazione internazionale>> e <<realizzare la pace>>. Gli stati membri dell'organizzazione avrebbero dovuto difendere l'integrità territoriale di ogni paese che avesse subito un'aggressione esterna e, nel contempo, contribuire a risolvere col negoziato tutti gli eventuali conflitti.
Le sanzioni della Società delle Nazioni
Il 7 ottobre 1935, la Società delle Nazioni colpì l'Italia con pesanti sanzioni economiche, cioè vietò il commercio con l'Italia a tutti gli stati membri della società stessa. Gran Bretagna e Francia, tuttavia, non avevano in Etiopia interessi significativi; inoltre, speravano di tenere l’Italia dalla loro parte, in funzione anti-tedesca.
Pertanto, l’Inghilterra non impedì alle navi italiane che portavano truppe e materiali, in Eritrea o in Somalia, il passaggio attraverso il canale di Suez. Inoltre, la direttiva della Società non proibì l'esportazione verso l'Italia di ferro, di acciaio, di carbone e persino di petrolio. Così, anche se provocarono notevoli danni all'economia nazionale (nel gennaio 1936 le esportazioni italiane diminuirono di quasi la metà e le importazioni di molto più di un terzo rispetto al gennaio 1935) le sanzioni non impedirono affatto al regime fascista di portare a termine la sua impresa coloniale.
Nel loro assurdo tentativo di garantire contemporaneamente sia l'onore della Società delle Nazioni (mediante l'adozione delle sanzioni), sia le buone relazioni con l'Italia, Francia e Inghilterra tennero un atteggiamento decisamente ambiguo. A Mussolini parve di essere stato tradito dalle due democrazie occidentali, che egli accusò di non essere disposte a concedere (in cambio dell'alleanza in funzione antitedesca) un rafforzamento dell'Italia fascista in Africa.
A partire dal 1936, l’Italia iniziò a prendere le distanze dalle potenze liberal-democratiche e si avvicinò sempre più alla Germania nazista. Nel 1936-1939, Hitler e Mussolini sostennero insieme il generale Francisco Franco, nella guerra civile spagnola; a maggior ragione, nel 1938, l’Italia fascista non sollevò alcuna protesta, di fronte all’annessione tedesca dell’Austria, e adottò infine leggi antisemite simili a quelle presenti nel Terzo Reich.