L'annuncio ufficiale dell'apertura del campo di Dachau

I primi campi di concentramento non furono per nulla tenuti nascosti. Anzi, in molti casi, l’apertura di un nuovo lager era preceduto da una conferenza stampa. Nel caso di Dachau, Himmler rilasciò una dichiarazione ufficiale, riportata il 21 marzo 1933 (martedì) dai principali giornali bavaresi, tra cui il Münchner Neueste Nachrichten. L’obiettivo di questi annunci pubblici era duplice. Da un lato, i nazisti volevano incutere terrore a tutti gli oppositori politici, ma dall’altro sapevano di riscuotere ampio consenso tra tutti coloro che volevano ripulire la Germania dai comunisti, dai disfattisti e dai delinquenti.

Nel corso di una conferenza stampa il presidente della polizia di Monaco, Himmler, ha rilasciato la seguente dichiarazione: 

"Mercoledì verrà inaugurato vicino a Dachau il primo campo di concentramento, della capienza di 5000 persone. Vi verranno radunati tutti i comunisti e, se necessario, i membri del Reichsbanner ed i funzionari marxisti che rappresentano un pericolo per la sicureza dello Stato, poiché, alla lunga, non è possibile, senza costi gravosissimi per l’Amministrazione, continuare a tenere i singoli funzionari comunisti nelle carceri giudiziarie, e, d’altra parte, non è nemmeno possibile rimetterli in libertà. E’ un tentativo che in alcuni casi abbiamo fatto, col risultato che essi, appena dimessi, hanno ripreso a organizzare le loro azioni sovversive. Abbiamo preso queste misure senza farci ostacolare da scrupoli meschini, nella convinzione di aver così tranquillizzato la popolazione tutta e di aver agito secondo la sua volontà". 

Il presidente della polizia Himmler ha poi assicurato che la custodia protettiva non verrà protratta, nei singoli casi, più del necessario. Ci vorrà però naturalmente molto tempo per esaminare l’imponente quantità di materiale sequestrato. Tutti coloro che continuano a chiedere quando verrà rilasciato il detenuto tale o tal altro non fanno che ritardare il lavoro della polizia. Quanto alle voci circolanti, secondo le quali i prigionieri verrebbero trattati male, basterà, per smentirle, segnalare che i detenuti che lo desiderano, come il dottor Gerlich e il barone von Aretin, hanno ottenuto senza difficoltà l’assistenza spirituale di un religioso.

(Il campo di concentramento di Dachau, Comitato Internazionale di Dachau, Bruxelles, 1978, p. 46. Traduzione italiana a cura di F. Bernard)

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