La nascita della GESTAPO

La Legge sulla creazione della Direzione generale della polizia segreta di Stato fu emanata il 26 aprile 1933. L’iniziativa fu presa da Hermann Göring. Il primo comandante della nuova polizia (denominata Gestapo) fu Rudolf Diels.

Il ministero di Stato ha decretato di emanare la legge seguente:

Articolo 1

(1)La polizia segreta di Stato, con sede centrale a Berlino, viene creata al fine di svolgere funzioni di Polizia Politica in parallelo o in sostituzione rispetto alla polizia ordinaria (Articolo 2 paragrafo 1 della Legge sull’Amministrazione della Polizia del 1° giugno 1931). La sua posizione è equivalente a quella della polizia di un Land [= uno degli Stati componenti il Reich, che si configurava ancora come Stato federale – n.d.r.] ed è collocata direttamente sotto l’autorità del ministro dell’Interno.

(2)Il ministro dell’Interno decide le competenze amministrative e territoriali della polizia segreta di Stato.

(3)Le disposizioni della legge del 1° giugno 1931 sull’amministrazione della polizia, relative alla contestazione delle misure di polizia, sono modificate in modo tale che le decisioni prese dalla polizia segreta di Stato dovranno essere sottomesse esclusivamente alle competenze della commissione regionale di Berlino.

Articolo 2

La polizia segreta di Stato può, nel quadro delle sue competenze, richiedere il sostegno di tutti gli organi di polizia.

Articolo 3

Le decisioni necessarie all’attivazione della presente legge saranno prese dal ministro dell’Interno, quelle relative al numero e alla qualifica dei funzionari e degli impiegati che saranno assegnati alla polizia segreta di Stato saranno prese in accordo con il ministro delle Finanze.

Articolo 4

La presente legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.

 

Berlino, 24 aprile 1933.

Il ministro di Stato prussiano

Göring Popitz.

Congiuntamente, in quanto ministro dell’Interno

 

(R.Rürup, Topographie de la terreur. Gestapo, SS et Office central de la sécurite du Reich sur le "terrain Prinz-Albrecht". Documentation, Berlin, Verlag Willmuth Arenhövel, 2002, p. 55. Traduit de l’allemand par M. Saché)

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