La violenza contro gli omosessuali in Lager

Secondo i racconti dei sopravvissuti, i portatori del triangolo rosa furono trattati in modo durissimo sia dalle guardie sia dai compagni di prigionia. La memoria seguente riguarda Sachsenhausen.

I portatori del triangolo rosa dovevano raccogliere con la carriola terra e argilla per erigere un tumulo artificiale che formasse una barriera contro i proiettili del poligono di tiro. Dopo pochi giorni, però, arrivò un gruppo di SS per esercitarsi al poligono, mentre stavamo ancora ammucchiando la terra delle nostre carriole. Ovviamente, mentre si sparava, non intendevamo continuare a trasportar terra al mucchio, col pericolo di prenderci una pallottola. Ma con minacce e botte, kapo e SS ci costrinsero a continuare il lavoro.

Le pallottole fischiavano tra le nostre fila e molti dei miei compagni di sofferenza caddero, alcuni feriti, altri colpiti mortalmente. Presto scoprimmo che più che a sparare contro i bersagli, le SS si divertivano a usare noi, piccolo distaccamento di prigionieri schiavi, come bersaglio e a rincorrere i singoli che arrancavano di qua e di là spingendo le carriole.

(M. Burleigh - W. Wippermann, Lo stato razziale. Germania 1933-1945, Milano, Rizzoli, 1992, p. 174. Traduzione di O. Fenghi)

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