Heinrich Himmler

Ernst Röhm e le SA
Dachau, 1934. Hinrich Himmler in visita al LagerHeinrich Himmler si era avvicinato al partito nazista nel 1923, quando Hitler aveva tentato di compiere un colpo di Stato a Monaco di Baviera, conclusosi in un clamoroso fallimento. Nel 1929, ricevette l’incarico di comandare le SS (= Schutzstaffeln = Squadre di protezione), nate come guardia del corpo di Hitler e degli altri gerarchi del partito.

Nel 1933-1934, però, le milizie armate più importanti del partito nazista erano le SA (=Sturmabteilungen = Squadre d'assalto). Guidate da Ernst Röhm, le SA contavano circa due milioni di aderenti, e il loro capo sognava di trasformarle nel nerbo di un nuovo esercito tedesco: una prospettiva che, ovviamente, spaventava la casta dei militari tradizionali, formata ancora, per la maggior parte, da esponenti dell'aristocrazia nobiliare (= Junker).

Nel 1933, Himmler occupava ancora, dunque, una posizione tutt'altro che forte: sebbene fosse a capo di un corpo scelto di 56 000 elementi, continuava a dipendere formalmente dal comandante in capo delle SA. Inoltre, poiché la prestigiosa carica di ministro dell'interno in Prussia era andata a Göring, Himmler si era dovuto accontentare del più modesto compito di comandante della polizia in Baviera.

Nel corso del 1934, tuttavia, Himmler riuscì a rafforzare sempre più il proprio potere. Il 20 aprile 1934, ad esempio, ottenne il dominio sulla Gestapo, istituita da Göring nell'anno precedente. A partire da questo momento, si può dire che l’intera polizia politica e tutto il sistema concentrazionario erano già di fatto nelle sue mani.
La notte dei lunghi coltelli

Per Hitler, le posizioni delle SA rappresentavano un grave pericolo. Da un lato, il potere e il prestigio di Röhm rischiavano di mettere in discussione il completo e assoluto controllo del movimento nazista da parte di Hitler. In secondo luogo, la sua impostazione spingeva i vertici dell'esercito a temere per le loro posizioni di comando, e quindi ad assumere una posizione di distanza critica nei confronti del nuovo regime.

Il 30 giugno 1934, Hitler procedette ad una radicale epurazione del movimento nazista. In quella che ha preso il nome di notte dei lunghi coltelli, Röhm, numerosi suoi sostenitori e altri avversari del regime vennero uccisi a sangue freddo, con un'azione brutale che tolse di mezzo gli ultimi ostacoli ad un incontrastato dominio di Hitler sul partito e sulla Germania intera.

Ormai disarmate, le SA persero, da allora in avanti, ogni vera importanza politica. Al contrario, da quel momento, aumentarono enormemente il potere e il prestigio delle SS e di Himmler in particolare, che nel 1936 divenne il capo supremo di tutta la polizia tedesca, sottratta alla competenza del ministero degli Interni. Nella sua qualità di comandante in capo delle SS, infatti, Himmler era tenuto a rispondere personalmente solo a Hitler.

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