Il lager come risorsa economica

Il 7 settembre 1940, Heinrich Himmler tenne a Metz un discorso agli ufficiali della Prima Divisione della Waffen-SS Leibstandarte Adolf Hitler. In quella occasione, Himmler espresse in modo chiaro la diversa funzione che ormai le SS attribuivano ai lager: non più luoghi di rieducazione, ma strutture dalle quali ricavare il massimo del profitto. Mauthausen e Flossenbürg, sotto questo profilo, possono essere considerati esemplari della nuova tendenza.

Noi non esisteremmo senza le attività economiche; un aspetto che alla maggioranza di voi è ignoto perché non se ne è mai parlato. Ve ne voglio raccontare alcuni aspetti: il programma di costruzione di abitazioni, che è il presupposto per un assestamento sano e fondato su basi sociali del corpo delle SS e dell’élite dirigente, non sarebbe possibile se io non ricavassi da qualche parte il capitale necessario; nessuno me lo regala, occorre guadagnarlo, e può essere guadagnato impiegando nel lavoro in modo produttivo la schiuma dell’umanità, i deportati, i delinquenti abituali. Il milite che sorveglia questa gente fa un lavoro più duro di colui che va alle esercitazioni...

Si tratta di un’attività necessaria, come ho già avuto occasione di dirvi, 1) per scremare dal popolo tedesco questi esseri che gli sono dannosi; 2) per utilizzarli nonostante tutto per la grande comunità di stirpe (Volksgemeinschaft); infatti essi spaccano pietre e cuociono mattoni affinché il Führer possa continuare a costruire le sue grandi opere, e infine 3) perché in tal modo è possibile guadagnare molto denaro, che viene poi impiegato in case, in terreni e appezzamenti, in nuovi insediamenti abitativi, di modo che i nostri soldati e i nostri ufficiali, potendo vivere in case confortevoli, si creino famiglie veramente numerose, con molti bambini.

Questo è assolutamente necessario; se infatti il sangue dominatore dei tedeschi, questo sangue di buona qualità da cui dipende la nostra riuscita o il nostro fallimento, non si rafforza e non si moltiplica, non saremo in grado di dominare la terra. Sia chiaro per tutti: non potremo mantenere il grande Reich germanico così come è stato concepito.

(A.J. Kaminski, I campi di concentramento dal 1896 ad oggi, Torino, Bollati Boringhieri, 1997, p. 140. Traduzione di B. Mantelli)

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