Oswiecim

Un sistema complesso
Mappa dei campi e delle strutture costruite dai nazisti intorno alla cittadina di Oswiecim/Auschwitz.La prima difficoltà che incontra lo storico, quando si avvicina ad Auschwitz consiste nella molteplicità delle funzioni che i nazisti attribuirono a quella realtà: detenzione di soggetti ritenuti nemici pericolosi, sfruttamento del lavoro forzato dei prigionieri, sterminio degli ebrei d’Europa e degli zingari, sperimentazioni mediche di vario genere…

Un’ulteriore difficoltà deriva dal fatto che i nazisti, a causa della pluralità di obiettivi che si proposero di raggiungere ad Auschwitz, diedero vita ad una struttura imponente e complessa, che arrivò ad estendersi su un’area di 42 chilometri quadrati e che comprendeva circa 50 sottocampi. Anche limitando l’analisi al nucleo centrale di Auschwitz, va comunque precisato che non si trattò affatto di un campo, ma di una rete, di un sistema di strutture diverse, coordinate e combinate.

Tra questi elementi, ricordiamo in primo luogo che i campi principali erano tre, così come tre furono le rampe ferroviarie che nel corso degli anni vennero predisposte: la prima fu creata per servire il campo denominato Auschwitz I, le altre due per far sbarcare gli ebrei portati ad Auschwitz II-Birkenau. Il campo III, infine, distante alcuni chilometri dagli altri, venne messo in funzione per sfruttare il lavoro dei detenuti nella costruzione di una gigantesca succursale della IG Farben, la più grande industria chimica della Germania e dell’Europa intera.
Due nomi per una città

Ognuno di questi elementi va studiato sia da solo, sia in relazione con tutti gli altri. In comune, hanno tutti il fatto di essere situati nelle vicinanze del medesimo centro urbano denominato Oswiecim. Questo è il nome polacco della cittadina che in lingua tedesca, invece, era chiamata Auschwitz già molto tempo prima che sul suo territorio nascesse un campo di concentramento nazista.

Oswiecim dista circa 30 chilometri da Katowice/Kattowitz e 60 da Cracovia. La città fu fondata sulla riva orientale del fiume Sola, che poco più a valle confluisce nella Vistola, il grande corso d’acqua che attraversa l’intera Polonia da sud a nord e sfocia nel mar Baltico.

La prima menzione di Oswiecim (nome che deriva dal termine swiety, santo) si incontra in un documento polacco del 1178; dopo aver cambiato padrone per alcune volte durante il Medioevo, dal 1565 l’area entrò stabilmente tra i possedimenti feudali del re di Polonia.

Nel 1772, al momento della spartizione della Polonia tra Austria, Russia e Prussia, la regione passò sotto il controllo dell’impero asburgico; la cittadina assunse allora ufficialmente il nome tedesco di Auschwitz e rimase austriaca fino al 1918.

Dopo la prima guerra mondiale, Auschwitz e le terre circostanti furono assegnate alla risorta repubblica polacca: uno dei nuovi stati nazionali indipendenti (come la Jugoslavia, la Cecoslovacchia e l’Ungheria) nati dopo il collasso dei grandi imperi ottocenteschi.

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