Esperimenti con il gas Zyclon B

Nel Blocco 11
Auschwitz, 2006. I sotterranei del Block 11.E’ possibile che i primi esperimenti omicidi con il gas Zyclon B siano stati compiuti ad Auschwitz dal vice-comandante, l’Hauptsturmführer Karl Fritzsch, quando iniziò la ricerca e l’eliminazione sistematica dei commissari politici presenti tra i prigionieri di guerra sovietici. L’obiettivo di Fritzsch era di trovare un sistema di messa a morte che, dal punto di vista degli assassini, risultasse psicologicamente meno gravoso della fucilazione. Höss probabilmente, in occasione del primo tentativo, era assente.

Al suo ritorno, il comandante approvò l’iniziativa e ordinò di ripetere l’esperimento nei sotterranei del Blocco 11. Furono selezionati circa 600 prigionieri russi e 250 polacchi malati, che vennero poi rinchiusi nelle celle dello scantinato. L’esecuzione fu dolorosissima, per le vittime, in quanto i nazisti non conoscevano ancora la dose di veleno necessaria per uccidere un numero così elevato di persone. Quindi, dopo un giorno, fu necessario introdurre altro gas, per uccidere gli agonizzanti.

Purtroppo, non siamo in grado di datare con certezza questi eventi; forse, il primo esperimento di Fritzsch ebbe luogo in agosto, mentre la seconda prova (presente Höss) fu effettuata nei giorni 3-4 settembre 1941. Secondo Jean-Claude Pressac, invece, la gassazione omicida nel Blocco 11 ebbe luogo tra il 5 e la fine di dicembre del 1941, dopo che una commissione speciale della Gestapo di Katowice ebbe individuato tra i prigionieri di guerra sovietici 300 individui che vennero bollati come comunisti fanatici.
Nel Crematorio I

L’esperimento nel Blocco 11 dimostrò che il Zyclon B funzionava; tuttavia, il luogo prescelto era del tutto inadatto: troppo freddo, perché l’acido cianidrico potesse agire nel modo più efficace, e soprattutto troppo scomodo per la distruzione dei cadaveri. Per accedere ai sotterranei del Blocco 11, infatti, bisogna percorrere una scaletta decisamente ripida, mentre il Blocco stesso, per di più, era molto distante dal crematorio del campo. Infine, era problematico, in un sotterraneo, ventilare l’ambiente ed eliminare il gas.

Il secondo esperimento avvenne (forse, in data 16 settembre 1941) nella morgue (la camera mortuaria, il deposito dei cadaveri destinati ad essere inceneriti) del crematorio del campo; nel soffitto della camera vennero praticate alcune aperture, in modo che il Zyclon B potesse essere versato dall’alto, cioè dal tetto. La presenza di due forni (ciascuno dei quali dotato di due muffole) nella stanza attigua garantiva non solo un rapido trattamento dei cadaveri, ma anche l’alta temperatura, capace di provocare l’evaporazione dell’acido cianidrico; infine l’impianto di ventilazione (introdotto per rinfrescare l’aria della morgue) garantiva che il gas sarebbe stato espulso all’esterno in tempi brevi.

Una nuova tecnica di eliminazione di massa (alternativa alle fucilazioni, e più efficiente perfino del monossido di carbonio utilizzato a Chelmno/Kulmhof, a Belzec, Sobibor e Treblinka) era giunta a piena maturazione. Di lì a poco, sarebbe stata impiegata su larga scala, nell’ambito del processo di distruzione degli ebrei d’Europa. Gli impianti omicidi, tuttavia, sarebbero stati trasferiti nel vicino campo di Birkenau: Auschwitz II, e non il campo base (con il suo Arbeit macht frei, del tutto inutile per gli ebrei, giudicati irrecuperabili), sarebbe divenuto il più importante centro della Shoah, negli ultimi anni di guerra.

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