La rimozione e “il dovere di dimenticare”

Complementare alla memoria è l’oblio.

Dimenticare a volte diventa vitale per la sopravvivenza di un individuo o  di una comunità. Sul piamo individuale il meccanismo è quello della rimozione. A livello di memoria collettiva invece l’oblio assume due forme caratteristiche: la “rimozionecollettiva”o “ il dovere di dimenticare”.

Ad esempio, a proposito della Resistenza,  Gianni Oliva parla di una rimozione collettiva da parte degli italiani e di uso politico e pubblico della Resistenza come alibi per allontanare-rimuovere appunto- dalla memoria collettiva le pesantissime responsabilità italiane di avere scatenato la Seconda Guerra Mondiale, avendo in gran parte la popolazione sostenuto il fascismo, prima, e l’alleanza con la Germania nazista, poi. (cfr. G.Oliva, I Vinti e iLiberati, A.Mondadori, Mi,1995)

Dunque anche l’oblio insufficiente (ovvero un eccesso di memoria) genera un’eccessiva subordinazione del presente al passato o meglio una tirannia del passato sul presente e sul futuro.

In gruppi o società che hanno vissuto periodi di guerra civile si sono prodotte in generale esperienze molto traumatiche e violente. La memoria del trauma è una memoria che costringe costantemente a rivivere quel trauma, una memoria che impedisce la pacificazione,  e può essere un ostacolo, per gruppi e comunità, di guardare al futuro. La memoria del trauma fornisce argomenti, stimoli inesauribili ai gruppi più estremisti della comunità che vogliono continuare il conflitto.

Azioni sul documento