Dietro le quinte dei delitti: l’identikit è dare un volto alle paure della gente

Francesco Marchi incontra Giovanni Maria Rossi, ispettore della Polizia Scientifica di Milano, che nel maggio 1991 e nel marzo 1993 realizzò gli identikit per le indagini sulla Banda della Uno Bianca. Incontro della rassegna "Raccontare il crimine" nell'ambito del progetto di storia pubblica partecipata "UNO BIANCA per chi l'ha vista UNA STORIA per chi non c'era" a cura dell'Associazione Vittime della Uno Bianca con il sostegno dell'Assemblea legislativa. Ideatore del progetto Maurizio Matrone. Ingresso libero.
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27nov
  17:00 - 18:30     Biblioteca dell'Assemblea legislativa - Regione Emilia-Romagna, viale Aldo Moro, 46 - Bologna
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I protagonisti dell'incontro:

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Francesco Marchi. Ex poliziotto è socio di ScriptaBo. Ha prestato servizio alla DIGOS di Milano durante gli anni difficili lotta al terrorismo in Italia. Esperienze narrate ne Il rosso intonò una canzone (2022) e in Coccodrillo infame (2024) entrambi pubblicati da Scatole Parlanti. Lasciata la Polizia e arrivato a Bologna negli anni Novanta, si è dedicato alla gestione delle risorse umane ricoprendo ruoli dirigenziali.

Giovanni Battista Rossi Dopo il liceo classico e un diploma all’istituto superiore di design a Milano, entra in Polizia nel 1979. Nel 1981 supera un concorso per disegnatore della “scientifica” e, per trent’anni, è ispettore capo della polizia scientifica alla questura di Milano. Giorno dopo giorno, sulla base della descrizione dei testimoni, ha ricostruito i volti di chi aveva commesso un delitto. I suoi disegni hanno contribuito a portare in carcere rapinatori, stupratori, terroristi. Famoso, tra i tanti, il suo identikit di Roberto Savi. Nel 2016 è uscito il volume «Identikit», romanzo giallo ispirato alla sua figura e scritto dal collega poliziotto Maurizio Lorenzi.