"Linee guida condivise tra Garanti e Giustizia minorile"

09.11.2015

“Linee guida condivise con l’Autorità garante nazionale”, “un adeguato bilanciamento tra criterio di prossimità e domanda di giustizia familiare”, una migliore definizione del “rapporto tra giustizia e servizi sociali territoriali” e la preoccupazione per “il disinteresse del Governo per una revisione delle norme sul procedimento rieducativo”: Luigi Fadiga, Garante per l'infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, ha incontrato a Roma Francesco Cascini, il nuovo capo del rinnovato Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, per rappresentargli – anche come coordinatore dei Garanti regionali – l’andamento dei rapporti fra Autorità giudiziaria e Garanti.

Fadiga, che ha consegnato a Cascini anche una copia della relazione sulle attività svolte dal suo Ufficio nel 2014, ha riportato fra le varie istanze anche “il timore che le norme contenute nel ddl governativo sulle sezioni specializzate per la famiglia non realizzino un adeguato bilanciamento tra criterio di prossimità e domanda di giustizia familiare, finendo per compromettere le esigenze di specializzazione nelle piccole sedi”. Preoccupazione che si aggiunge anche a quella per il “disinteresse del Governo e del legislatore per una revisione delle norme sul procedimento rieducativo, risalenti al 1934 e al 1955, e pertanto fonte di criticità processuali sostanziali e applicative”.

Cascini ha voluto rimarcare le “considerevoli innovazioni apportate dalla riorganizzazione del ministero della Giustizia, in vigore dallo scorso 14 luglio, che hanno introdotto un ampliamento delle competenze del Dipartimento per la giustizia minorile”. A questo viene infatti assegnata anche “l’esecuzione di tutte le misure alternative e sanzioni sostitutive, sia per minorenni che per maggiorenni”. Vi sarà dunque, ha assicurato il presidente del Dipartimento, “spazio per importanti sperimentazioni”.

(jf)

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